27/11/2010 11:12
EREDE - Uno così, dicevamo, la Roma lo aspettava dai tempi di Batigol, settanta miliardi di vecchie lire versati allora nelle casse della Fiorentina di Cecchi Gori, venti gol per uno scudetto. Stavolta la spe sa è stata assai minore, dieci milioni di eu ro, venti miliardi. Oltretutto ancora non pagati, perché laccordo tra la dottoressa Rosella Sensi e lamico Galliani prevede che il pagamento comincerà la prossima stagione, tre rate, due da tre milioni e tre, una da tre e quattro, roba che a pensarci bene è uno di quegli affari che bisogna solo applaudire i protagonisti.
In più, accordo blindato, nel senso che il Milan non può vantare nessun diritto di opzione per un ritorno a Milanello, come pure qualcuno aveva provato a sostenere nel momento in cui Pippo Inzaghi ha dato arrivederci alla prossima stagione e Pato si è fermato per altri due mesi. Un ritorno, peraltro, al quale lo stesso giocatore non ci pensa pro prio, «a Roma sto benissimo dal primo giorno che sono arrivato, siamo una grande squadra, dobbiamo arrivare tra le prime due del campionato, siamo forti e abbiamo tifosi unici» ha ribadito il giocatore ogni volta che gli è stato chiesto, anche nei momenti iniziali della stagione. Momenti che sembravano la premessa di unanna ta lacrime e sangue. Borriello si è messo sulle spalle leredità di Batigol senza nessuna paura, con quella sfacciataggine che è comunque sempre caratteristica dei giocatori che fanno la differenza. Serviva a questa Roma un centravanti come Borriello, uno, appunto, alla Batigol. Cè qualche differenza per la veri tà tra i due, largentino era più un egoista finalizzatore al punto da non guardare in faccia nessuno, il ragazzo napoletano è più prima punta con caratteristiche di chi sa proteggere il pallone e far salire la squadra.
Ma poi quello che conta sono i gol. Batistuta è stato un goleador come ce ne sono stati pochi, Borriello in questi suoi primi mesi romanisti, sta andando avanti quasi a medie da Batigol. Garantendo quella fisicità che nessuno ha tra gli altri attaccanti a disposizione di Ranieri, cosa che inevitabilmente lo promuove anche nel ruolo di indispensabile.
GOL - I numeri, peraltro, lo dicono in maniera abbastanza chiara: nove gol realizzati, sei in campionato (in dodici presenze perché la prima giornata era ancora un giocatore del Milan), tre in Champions, alla media di oltre un gol ogni due parti te, media che sale visto che in due partite europee ha totalizzato quarantasette minuti (Cluj in casa e a Basilea), mentre in campionato è stato sempre ti tolare a eccezione della trasferta a Torino contro la Juventus quando Ranieri lo lasciò in panchina (e il giocatore non ne fu troppo contento) sino a una ventina di minuti dal fischio finale.
Numeri da Batigol che nellanno dello scu detto romanista fu il protagonista assolu to nella prima parte della stagione, diecigol nelle prime tredici giornate (in due rimase a guardare) trascinando la Roma a suon di reti al primo posto in classifica che poi non lasciò più. Borriello sta provando a ripercorrere quella strada, stavolta è un po più complicato arrivare lassù, visto che allinizio della stagione la Roma ha fatto una gran fatica a tornare la squadra della passata stagione. Adesso è ripartita. Con i gol di Borriello, un sinistro come marchio di fabbrica, ma capace di garan tire anche fisico, acrobazia, sportellate e un destro che da terra è stato come il sinistro.
Roba da Batigol che quellanno alla fine realizzò venti reti. Borriello è in media o quasi, se continua così il traguardo matematico è diciotto reti. Anche se lui punta più su a quota venti, se non altro per battere il suo record che è di diciannove. Consapevole, peraltro, che quello conterà, alla fine, sarà il risutato della Roma. Per proseguire sulle tracce di Batigol, il finale non può che essere uno.