23/11/2010 10:04
quella Roma cera un ragazzino di 13 anni, allora in forza ai Giovanissimi Coppa Lazio di Scudieri: chissà se Andrea Bertolacci avrebbe mai immaginato di ritrovare
Curci da avversario alla sua prima nel calcio che conta. Il portiere della Sampdoria si è dovuto produrre in un volo da applausi per togliere dal sette il destro (che non è nemmeno il suo piede) che Bertolacci ha scagliato dal limite dellarea, nel tentativo di pareggiare subito il vantaggio di Pazzini. «Magari, sarebbe stato troppo
bello riuscire a fare gol». Il giorno dopo un debutto atteso, sfiorato e ora finalmente arrivato, sfila via sotto il cielo un po grigio di Lecce, dopo una mattinata di allenamenti in vista della gara di Coppa Italia
di domani contro lUdinese. «Festeggiamenti? Macché - dice Andrea -. A vedermi cera solo la mia ragazza, i miei non sono potuti venire perché mia madre aveva la febbre ed è dovuta rimanere a Roma. Io
però sono stato contento lo stesso, questo momento lo aspettavo da tanto tempo». Da quando il 10 gennaio scorso (giusto alla vigilia del suo diciannovesimo compleanno) ha salutato i compagni della
Primavera che aveva fin lì capitanato per fare il salto nel calcio professionistico, sei mesi di prestito al Lecce in serie B. Esordio il 28 febbraio, 1-1 al Via del Mare con la Triestina, poi altre 5 presenze prima
della festa per la promozione in A. A giugno Roma e Lecce si accordano per rinnovare il prestito di altri dodici mesi: «Qui sto benissimo. De Canio è un tecnico ideale per i giovani, perché è disposto
a darti fiducia a prescindere da quanti anni hai. Questanno la concorrenza è particolarmente numerosa, ma io sono qui per crescere e la cosa non può che farmi bene». Il debutto stagionale per Andrea è arrivato poco meno di un mese fa, quando in Coppa Italia mette a segno un gran gol contro il Siena, tre giorni prima di tornare allOlimpico da avversario: «Quella è stata una grande emozione - racconta -. LOlimpico è lunico stadio che mi metta i brividi, anche se cero già stato lanno scorso in panchina con la Roma. Giocare
sarebbe stato il massimo, ma anche solo essere in campo è stato bellissimo». Tre settimane più tardi, eccolo titolare contro la Samp: «Se me laspettavo? Beh, diciamo che in settimana mi ero allenato bene.
Purtroppo la partita è stata sfortunata, ma io sono soddisfatto della mia prestazione anche se non ho avuto modo di parlare con De Canio perché ho fatto tardi allantidoping». Dopo lexploit con il Siena («che strano giocare contro Pettinari, poi stava proprio dalla mia parte...»), il telefono era diventato bollente per le chiamate e i messaggi degli amici di Roma, Florenzi su tutti. «No, stavolta sono passato inosservato. Solo Simone (Sini, ndr) mi ha fatto i complimenti, lui era in tribuna». Rotto il ghiaccio, la stagione potrebbe riservargli altre soddisfazioni: «Speriamo. Farò di tutto per riuscurci».