La Roma dura un quarto d’ora

29/11/2010 09:51

Quando la palla passava nei piedi dei rosanero (cosa che spesso accadeva per via di un passaggio sbagliato), aumentava la velocità perché tutti sapevano cosa fare del pallone (e senza pallone, so prattutto) limitando i tocchi al minimo (uno, due al massimo), trovando sempre l’appoggio giu sto e l’uomo privo di marcatura. Insomma, una lezione di calcio che ha consentito a Miccoli di realizzare il suo secondo gol in campionato, a Ilicic di devastare il reparto difensivo giallorosso e a Nocerino di realizzare il suo terzo gol in carriera (due alla Ro ma e uno alla Lazio).



PRIMO ALLARME -Né Delio Rossi né Ranieri hanno regalato sorpre se. L’unica novità, non buona per la Roma, è arrivata da Vucinic che nell’ultimo allenamento ha la mentato un problema alla caviglia. Niente panchina, dunque, e una alternativa in meno per l’alle natore giallorosso. Era evidente che i problemi per e compa gni sarebbero venuti dalla velocità dei tre davanti, Miccoli, Pasto re e Ilicic, molto mobili, che non davano punti di riferimento, che spesso si scambiavano le posizio ni (Ilicic e Miccoli si allargavano per liberare il centro a Pastore).

La Roma avrebbe dovuto limitare le ripartenze, gestire con grande accortezza la palla, confidando soprattutto nelle qualità di Pizarro. Ma ieri sera il cileno è appar so meno preciso del solito, più di stratto. La Roma provava subito a guadagnare campo, a schiacciare il Palermo nella sua trequarti e in effetti la prima grande occasione capitava a Menez il cui tiro veni va respinto di piede da Sirigu. Ma in un paio di occasioni Miccoli, Pastore e Ilicic riuscivano a par tire in velocità venendo fermati in extremis ora da Mexes, ora da Juan e ora dal guardalinee Rosso­mando, così dimostrando la potenziale vulnerabilità dell’apparato difensivo giallorosso. Che poi al 19' effettivamente si suicidava. Una prima palla perduta a metà campo metteva in movimento Ili cic che faceva viaggiare Balzaret ti che, a sua volta, lasciava la sfe ra agli avversari; nuovo recupero di Nocerino he appoggiava su Ili cic che si era inserito sulla sini stra (tenuto in gioco da Mexes), cross rasoterra per Miccoli con la difesa della Roma praticamente schierata ma che non opponeva alcuna resistenza. Sul rasoterra nemmeno Julio Sergio riusciva a evitare il peggio.



REAZIONE FATICOSA - Se da un lato il Palermo appariva lineare ed essenziale, dall’altro la Roma dava l’impressione di costruire la ma novra offensiva in maniera piutto sto farraginosa consentendo così al Palermo di occupare molto be ne gli spazi. In queste condizioni, i ragazzi di Ranieri potevano con fidare solo sulla giocata individuale (una conclusione di Menez al volo di poco alta, un tiro dal limite di respinto da Sirigu). Ma la vera differenza era nella velocità di esecuzione: più alta, in fase of fensiva quella del Palermo (che non a caso nella ripresa su contro piede sfiorava subito il raddoppio prima con Pastore che solo davan ti a Julio Sergio tirava male, sul , poi con Miccoli costretto dal in uscita fuori dal l’area a defilarsi). La Roma avreb be dovuto provare ad allargare il campo ma ha continuato a infilar si centralmente nell’imbuto, per dendo palloni pericolosi e subendo la maggiore aggressività sul l’esterno dei palermitani. Condi zioni che annunciavano la tempe sta.

PALERMO SENZA FRENI -La superiorità rosanera veniva certificata nel giro di quattro minuti. Perché al la ricerca del pari, la Roma lascia va alle proprie spalle tantissimo campo. Prima, al 17' vi si infilava Balzaretti (messo in moto da Miccoli) sul cui cross si avventava in mezzo all’area Ilicic anticipando Mexes. Quindi al 20' Simplicio consegnava abbastanza banal mente la palla sul limite dell’area rosanero a Bovo, tre contro due e tocco finale di Nocerino su cui non chiudeva Riise. La Roma a quel punto è uscita dal campo, pesante mente ridimensionata nei suoi sogni di gloria dopo la rimonta di contro il Bayern, scavalcata in classifica da un Palermo praticamente perfetto.