Menez: "Una magia imparata da Totti"

21/11/2010 10:43

CORSPORT (P. TORRI) - 
Il pallone vince. Pallone di là, pallone di qua, dov’è il pallone? In rete. Un gioco di prestigio di Jeremy Menez e l’Olimpico si alza in piedi ad applaudire un gol che vale il prezzo di un abbonamento. Fantastico, Jeremy. Pallone rubato da Fabio Simplicio che finisce giusto giusto sui piedi del francese, la porta è a quaranta metri, ma che problema c’è quando si hanno quei piedi e quella sfrontatezza? Pallone in­collato ai piedi, uno scatto devastante, la capacità di accelerare la corsa in corsa, due difensori dell’Udinese che lo circondano, ma dove credi d’andare francesino? In porta. Un dribbling a rientrare, quei due di fensori che perdono il senso del l’orientamento, uno sguardo ad Handanovic, un interno a rientrare, a mettere il pallone lì, preciso preciso, dove aveva pensato di metterlo e tanti saluti ai friu lani. 



GIOIELLO - 
Un dia mante il primo gol di Jeremy in questo campionato, secondo stagionale, dopo quel piattone a Basi lea a rimettere in sella la Roma da , una nuova conferma che questo ragazzo dellebanlieuparigine ha un calcio nei piedi che voi umani non potete neppure im maginare. Aveva bisogno, il fran cese, di tornare al gol in campio nato. Gli mancava da una vita, per l’esattezza 398 giorni, quel gol al Milan a San Siro, 18 ottobre dello scorso anno, un’eternità per uno che con il pallone tra i piedi è in grado di fare quello che vuole. Un gol, quello di ieri sera, che è stato davvero la conferma di come inquesto momento la Roma non pos sa fare a meno del talento di que sto ragazzo:« Sono contento so prattutto perché abbiamo conqui stato altri tre punti in classifica. Il gol è stato bello, vero, l’ho pensa to e realizzato nella maniera che volevo. Ha sbloccato una partita non facile con una buona squadra come l’Udinese. Ora, comunque, non mi sento davvero realizzato. So che posso migliorare ancora molto, bisogna che continui su questa strada. E poi mi basta guardare per capire che ho ancora molto da imparare. Adesso dobbiamo subito pen sare al Bayern Monaco, ci aspetta una partita difficilissima, noi alla ci teniamo tantissimo, vogliamo andare avanti».



STIMOLI - 
In settimana Menez aveva ricevuto la visita dei ladri nella sua villa all’Infernetto. Una notte agitata, un danno intorno ai cento mila euro, chissà che la rabbia per quell’episodio non gli abbia dato ulteriori stimoli:« Non c’entra niente. La verità è che da gennaio, da quel giorno in cui mi sono chia rito con il nostro allenatore, è na to un altro Menez. Mi piace poi moltissimo questo ruolo da tre quartista in cui mi sento libero di fare più o meno quello che sento. Nella Roma mi sento sempre meglio, qui sto benissimo, c’è un gruppo fantastico. Io, per esempio, oltre che della vittoria e del mio gol, sono felicissimo per il ritorno in campo di Adriano. E’ un grande giocatore, ha solo bisogno di riprendere confidenza con la partita. Sono sicuro che prima o dopo pure lui ci darà una mano. Per quanto mi riguarda, mi augu ro che la partita con l’Udinese l’abbia vista anche il ct della Francia, Laurent Blanc. Io alla nazionale ci tengo molto, voglio tornare a far parte di quel gruppo». Se continua a giocare così, non si capisce come non possa avvenire.