Montella: «Ha vinto il carattere»

30/11/2010 10:32

Quella di domenica era una partita con un coefficiente di difficoltà molto più elevato rispetto alle gare giocate fin qui: i viola erano primi in classifica, imbattuti e con la bellezza di 56 gol all’attivo. «Ma l’avevamo preparata come tutte le altre. Certo, i ragazzi sentivano che era una sfida importante, ma il loro approccio alle gare deve essere sempre lo stesso». La battaglia di Firenze ha tanti protagonisti: dagli autori dei gol Shahinas e Damiani, a Marchegiani che ha parato il rigore di Segoni, fino a Steri e Ansini, rispettivamente ala destra e centrocampista di fantasia, terzini d’eccezione (peraltro entrambi con ottimi risultati), fino a Pellegrini e Adamo, monumentali a centrocampo, che si sono battuti come leoni senza cedere di un millimetro contro gente come Bangu e Berardi. Ma anche i centrali di difesa e Montesi (il gigante Gondo ha avuto ben poca libertà d’azione) e l’esordiente Simone Ravot, arrivato in estate da Sassari e alla sua prima assoluta in maglia giallorossa, e poi Ortenzi e Verde, imprevedibili anche nel pantano. Difficilmente questi ragazzi si dimenticheranno un’impresa del genere. È questo un po’ il timore di Montella quando dice che «adesso si sentono più forti e dobbiamo stare attenti a non esagerare. Già da martedì (oggi, ndr) bisognerà mettere da parte l’euforia e tornare con i piedi per terra. Questa è una vittoria bella ma anche pericolosa». Ha gli occhi che brillano l’Aeroplanino, mentre predica calma, e intanto dallo spogliatoio della sua Roma riecheggia un “salutate la capolista” che rompe il silenzio della periferia . Lasciateli urlare, i giovani guerrieri.