10/11/2010 10:04
GASPORT (M. CATAPANO) -
Già, ora è tutto più Simplicio squadra compatta, difesa blindata, attacco sbloccato, classifica decente, lo sguardo rivolto al futuro «ma i giocatori ricorda Ranieri sono uomini, non macchine: non è che basta mettere una moneta e partono, come il juke-box». Per dire, con una metafora datata, che la Roma sembra guarita, ma linsidia è sempre dietro langolo stasera la Fiorentina, sabato la Juventus come la tentazione di cambiare formazione, per dosare le energie. «Mi porterò questo dubbio fino al fischio dinizio ammette Ranieri fare turnover o battere il ferro finché è caldo?».
NOVITA' - Dubbio amletico, che rende lo strillo di giornata Ora è tutto più Simplicio niente più che uno slogan. Una fotografia del momento: nella Roma rinata che prepara il terreno ad una nuova rimonta, cè pure, a pieno titolo, il faccione sorridente di Fabio Simplicio. Finalmente protagonista. In fondo, che stasera giochi titolare o torni in panchina è un dettaglio. Ormai, il brasiliano è un ingranaggio del sistema, un pezzo del mosaico. Simplicio ha aspettato tanto: per mettersi alle spalle acciacchi e dolorini vari, dimagrire, allenarsi con continuità, farsi notare da Ranieri. «Ci sono voluti quattro mesi...». Ma ha lavorato senza fiatare. Eppure quasi sempre con la prospettiva del televisore di casa o della tribuna. «Tutti a chiedersi dove fosse finito il Simplicio di Palermo». Eccolo qui. Riemerso a Parma, rivisto con il Lecce, promosso a Basilea, confermato nel derby. «Ma non avete ancora visto quello vero», ha garantito domenica.
Eppure, tanto è bastato per far dire a Ranieri che «è un giocatore importante, duttile, con le caratteristiche ideali per fare il vice Pizarro. Lo abbiamo comprato apposta». Meno chiaro, ancora, perché abbiano comprato Adriano. «A gennaio non andrà in Brasile, giocherà con noi», giura il tecnico.
E CONTINUITA' - Greco e Cicinho, che stasera rimpiazzerà Cassetti, Ranieri se li è trovati. È lallenatore che ha utilizzato più giocatori in questo campionato: 25. Merito della rosa allargata, colpa degli infortuni. «In Italia si giocano troppe partite, come altrove. Ma qui cè più pressione nervosa», la teoria di Ranieri. Il quale ora dalla sua Roma si aspetta «continuità, con la stessa determinazione che mettiamo in campo da Brescia. Finalmente anche noi abbiamo cominciato questo campionato, in ritardo, perciò non intendiamo fermarci. Lobiettivo è sempre lo stesso, migliorare il risultato dello scorso campionato. Maè inutile guardare troppo oltre, io penso solo alla Fiorentina». Per tutto il resto futuro, contratto, possibili successori («Ancelotti? Lo vado a prendere io allaeroporto») ripassare più in là.