Roma, dall’incubo al sogno d’Europa

24/11/2010 10:35

Rimontare da 0-2 a 3-2, in , è comunque un’impresa. Anche se è venuta ai danni di un Bayern Monaco già qualificato, pieno di assenti (Robben, Schweinsteiger, Van Bommel, Klose, Olic e Badstuber), con Ribery al 50% perché appena rientrato da un infortunio e con il di riserva (Kraft, nemmeno un minuto in Bundesliga) messo al posto del titolare.

Tutti negativi o quasi nel primo tempo, tutti fantastici o quasi nella ripresa. Davvero due film, davvero un’emozione che soltanto il calcio sa dare. E ora la Roma è padrona del suo destino, perché le basterà pareggiare a Cluj (con i romeni già aritmeticamente eliminati anche dalla corsa al terzo posto) per qualificarsi agli ottavi di finale. E se il Bayern dovesse battere il Basilea, a Monaco, la Roma passerebbe anche con una sconfitta in Transilvania. Ma è meglio non provarlo.

Il migliore è stato Marco Borriello, stratosferico centravanti, arrivato al nono gol in giallorosso (6 in campionato e tre in ). Ha segnato da terra il gol dell’1-2, che al 4’ della ripresa ha rianimato una squadra che era finita k.o. con due gol di Mario Gomez tra il 33’ e il 39’ del primo tempo. Ha conquistato il rigore che ha portato al 3-2 finale. Ha fatto polpette di Van Buyten e Demichelis.

Il simbolo è stato Jérémy Ménez, disastroso nel primo tempo e paradisiaco nel secondo. Era stato lui a perdere la palla del secondo gol tedesco, offrendo un assist al contrario come neppure in una partita tra scapoli e ammogliati. Nella ripresa ha guidato la riscossa con un’azione travolgente sulla destra, che ha portato al gol di Borriello, e poi ha affondato con continuità nel Bayern che aveva perso baldanza.

Il più felice di tutti, alla fine, è stato , che è entrato dalla panchina con l’entusiasmo di un debuttante e ha cambiato la gara in un quarto d’ora.
Suo l’assist «no look» che ha portato al fallo da rigore su Borriello. Rigore poi trasformato dal capitano giallorosso, per mettere la sua firma sulla vittoria. «Non possiamo più nasconderci — ha detto a fine gara —. Siamo una squadra da vertice e dobbiamo essere competitivi anche in Europa. Non eravamo partiti come volevamo, sotto di due gol si era fatta difficilissima. Avevamo di fronte una grande squadra, che voleva vincere, ma con la determinazione e la voglia abbiamo ribaltato il risultato. Sono entrato e ho fatto il gol della vittoria. È bellissimo, perché era tanto che non facevo un gol così decisivo. Me lo tengo stretto e sono contento per la Roma».

Finale giusto, perché è stata proprio la forza della squadra a ribaltare il risultato. Anche chi aveva più sofferto nel primo tempo, alla fine è risultato decisivo: di Riise l’assist e di il gol del 2-2, di Ranieri le correzioni in corsa che hanno visto un 4-3-1-2 con troppi centrocampisti di solo contenimento trasformarsi prima in e poi in un 4-2-4 temerario ma bellissimo. Quello in cui, per 8’, si sono visti insieme , Vucinic, Borriello e Menez.