13/11/2010 11:35
Più coraggioso il collega giallorosso: «Non è difficile mandare Totti in panchina - attacca schietto Ranieri -, con lui cè una corsia preferenziale, ci intendiamomolto e subito. Ma questo non cambia le mie scelte per il bene della Roma. E non mi sono mai pentito di aver mandato in panchina Totti. Soffro di più anonconvocare giocatori come Antunes che in allenamento danno l'anima e poi non loconvocomai». Risultato: aTorino Antunes non ci sarà. E Totti siederà accanto al suo allenatore.
Salterà dunque, almeno dal 1, il confronto diretto tra i due protagonisti assoluti e più discussi del calcio italiano degli ultimi 15 anni. Manon mancheranno i brividi da sfida daltissima classifica. Per Delneri, «Si potrà uscire dal campo un popiù motivati e un popiù convinti, ma cè comunque la consapevolezza di poter andare lontano fino alla fine dellanno». Ranieri, questa volta sì, preferisce coprirsi un podi più: «La Juventus è un grosso ostacolo ma batterla non vuol dire consacrazione di questa Roma». Come se tre vittorie di fila (fin qui) contassero poco. Ma è vietato, in casa giallorossa, parlare di scudetto. Forse è giusto così, considerando che un mese fa il fallimento sembrava dietro langolo e in tanti chiedevano la testa del mister del Testaccio. La Juve ha il problema opposto: dare continuità ai risultati, che oscillano tra lottimo (la vittoria in casa del Milan, il 3-1 in rimonta al Cesena) e il mediocre (lo 0-0 in Europa League col Salisburgo, l1-1 di Brescia). Delneri non vuole parlare di punti persi ma pretende dai suoi più cattiveria: «Dovremo essere più cinici di quanto siamo stati a Brescia. Il pari è stato giusto, per carità, ma dopo essere passati in vantaggio a un quarto dora dal termine dovevamo chiudere la partita».
Il mister bianconero, dei rivali di stasera teme soprattutto una cosa: «La squadra gioca insieme da parecchi anni e può lanciare giovani molto interessanti, come Menez». Di contro, cè una Juve dalla compattezza granitica che, spiega lex allenatore del Chievo, «produce risultati: basta vedere come la panchina scatta in piedi quando segniamo un gol. Merito dei giocatori, hanno affrontato la stagione con la mentalità giusta».
Juventus-Roma sarà la partita degli assenti (Krasic tra i padroni di casa, che ritrovano Melo e Amauri; Pizarro e Juan tra gli ospiti) e degli incroci. In campo, con Aquilani (per Delneri «intenzionato a dimostrare che i giallorossi non si erano sbagliati su di lui» e apprezzato da Ranieri, «lo volevo al Chelsea, 16enne) e Borriello, che nellultimo giorno di calciomercato ha preferito la Maggica alla Signora: «Una scelta da rispettare», taglia corto il mister. E poi cè Ranieri, che da Torino è stato cacciato senza troppe gentilezze. Lui fa finta di nulla: «Saluterò tutti, comesempre, non cè voglia di rivalsa». Quella la meglio lasciarla a Del Piero e Totti.