02/11/2010 09:26
quel punto, spiegano alcune fonti al "Romanista", qualora fosse naufragato oppure si fosse semplicemente arenato il processo di vendita, non resterebbero che due alternative per ripianare il rosso. O limmissione di liquidi da parte di Unicredit, oppure il sacrificio di qualche nome della rosa. Che il processo di vendita possa
subire dei ritardi, pare difficile. Ma è meglio non dimenticare che per cedere la Lazio (e a Lotito...), lallora Capitalia - dalle cui ceneri è sorta Unicredit - impiegò circa due anni. Rosella Sensi non vuole mettere pressione alla squadra. Ma i ragazzi devono sapere che non si può ragionare come fa qualche tifoso, che magari sarebbe pronto a barattare anche un ko in Svizzera pur di vincere il derby. O a Basilea si fanno punti o la situazione si inguaia ancora di più. Non nel breve termine, ripetiamo. Ma già nel medio, sì.
Vediamo perché. La Uefa non ha ancora diffuso i dati sulla distribuzione dei premi di questa edizione della Champions. Ma a Nyon assicurano che non saranno molto diversi da quelli assegnati per lo scorso torneo. Ebbene, un anno fa ogni vittoria valeva 800 mila euro e ogni pareggio 400 mila. Il passaggio agli ottavi garantiva alle società un bonus da 3 milioni, quello ai quarti 3.3. Guadagnare le semifinali significava portarsi a casa altri 4 milioni e la finale 5.2. Superando 2-0 il Bayern Monaco, lInter non ha solo alzato il trofeo. Ha anche ricevuto un assegno da 9 milioni. Complessivamente, tra bonus Uefa, quota dei diritti tv e proventi dal botteghino, i nerazzurri hanno incassato 48.759.000 euro. Daccordo, magari diventare campioni dEuropa è un sogno proibito. Beh, allora basterebbe accontentarsi di seguire le orme del Bordeaux. Nella passata edizione, i Girondini (che però dominarono il loro girone, mentre noi stiamo arrancando) arrivarono fino ai quarti di Champions, incamerando così qualcosa come 29.740.000 euro. Una somma del genere permetterebbe allAs Roma, vendita o non vendita, di dormire sonni tranquilli.
Cè anche un altro motivo per cui bisogna pretendere il massimo impegno domani sera. A Trigoria invitano a confrontare i nostri ingaggi con quelli del Basilea. LAs Roma paga 83 milioni lanno. Può mai venire battuta da un club che spenderà in stipendi sì e no cinque volte meno? Il ragionamento non fa una grinza. Anzi, non è che non fa una grinza: fa rabbia. La stessa che dovrà dimostrare di possedere la Roma al St. Jakob Park. Sarà fondamentale Basilea. Ma per la società sarà fondamentale, in assoluto, tutta la settimana. La Sensi si aspetta buone notizie da Unicredit. «Sono alla finestra», è solita ripetere ultimamente ai giornalisti. Il suo mandato si concluderà il 30 giugno 2012, ma non è un caso che il presidente abbia usato dei toni da commiato nel suo discorso introduttivo agli azionisti, giovedì scorso. A quanto risulta al "Romanista", il processo di vendita dellAs Roma non dovrebbe riservare infatti nessuna sorpresa. Siamo al rush finale. Anzi, meglio: alla settimana finale. Quella che consegnerà a Unicredit e ai Sensi la rosa dei veri pretendenti alla società. Qualche fonte sostiene che il giorno fissato da Rothschild per la ricezione delle offerte non vincolanti potrebbe essere il 4 novembre, e non più il 3 come sostenuto negli ultimi tempi da fonti Unicredit. È un ballo di date assolutamente irrilevante, non è un giorno che cambierà il destino della società. La banca si aspetta tra le sei e le sette offerte. Tra queste dovrebbero esserci il gruppo Tosinvest della famiglia Angelucci e il fondo Aabar (legato al governo di Abu Dhabi). Sembra reale anche linteresse di un investitore americano. Non resta che attendere qualche giorno.
Lintera procedura dovrebbe comunque terminare a dicembre. Il nuovo anno dovrebbe aprirsi con nuovi "padroni". Lo sperano tutti. Anche Rosella Sensi. «Alla nuova proprietà - ha spiegato agli azionisti - augurerò e chiederò il meglio per questa società». Lo augurerà e lo chiederà non da presidente. Ma da romanista.