08/11/2010 10:38
Il centravanti montenegrino smaniava dalla voglia di regalargli un gol: non cera riuscito a Basilea, voleva riuscirci a tutti i costi contro la Lazio. Dopo aver lasciato che Borriello calciasse il primo rigore, ha preteso di tirare il secondo: Julio Baptista si è dovuto spostare (Borriello era stato già sostituito), De Rossi ha capito così Mirko ha preso il pallone, lha sistemato sul dischetto poi ha calciato con linterno del piede destro alla destra di Muslera, che si era allungato dallaltra parte. Una volta visto che il pallone aveva terminato la propria corsa in fondo alla rete, Mirko si è tolto la maglietta e, correndo verso la Sud, ha mostrato al mondo tutto il suo amore per mamma e figlio. Mi hai regalato un sogno Aleksandar, ti amo, la scritta in rosso sulla maglia della salute bianca.
La dedica di un uomo innamorato pazzo della propria compagna. Al di là del gol, Mirko è stato il miglior uomo di Claudio Ranieri per linterpretazione che ha dato alla sua prestazione, con compiti tattici assolti in scioltezza e zero presunzione. E con un contributo determinante sul piano della qualità. Ha giocato da autentico leader, ha mostrato solo i suoi (enormi) pregi mettendo per una volta da parte i difetti. «Il mister ci aveva detto che in caso di rigore potevamo tirare io, Daniele e Marco. Sul primo Marco ha preso il pallone e ha detto che tirava lui, non mi sembrava il caso di litigare. Ha segnato, è andato tutto bene. Sul secondo me lha lasciato Daniele (e Baptista, ndr). Adesso piano con il dire che la Roma ha vinto perché non cera Totti: sono coincidenze. Le proteste della Lazio? Rigori ci sono quando arbitro fischia, diceva Boskov, no? Io faccio come lui. Spero che questa vittoria possa rappresentare linizio della risalita, limportante è dimenticare quello che abbiamo fatto lanno scorso. Non mi sento un uomoderby, quello è ancora Delvecchio...», il suo virgolettato post gara.