06/11/2010 11:19
Il 18 aprile. data della stracittadina più recente, è stato il suo giorno più bello in giallorosso. Il rigore segnato con rabbia e la punizione che ha perforato la barriera laziale e lasciato di stucco Muslera hanno fatto impazzire mezza città. Non che Vucinic fosse nuovo a imprese del genere - la doppietta contro il Chelsea, per esempio - ma l'importanza e le emozioni di quel pomeriggio non trovano eguali nella sua carriera a Roma. Domani, senza Totti, Vucinic dovrà prendere in mano la situazione lì davanti come fece l'ultima volta, quando il capitano e De Rossi avevano già fatto la doccia. Così decise Ranieri: nell'intervallo fuori i due simboli, dentro Menez e Taddei.
E proprio il francese domani sarà uno dei partner offensivi di Vucinic che se lo ritroverà alle spalle e accanto a sé avrà l'«esordiente» Borriello. Ranieri punta tutto su un tridente mai schierato finora, ma che sulla carta rappresenta l'arma migliore della Roma vista la morìa di difensori e centrocampisti. Vucinic avrà un tifoso in più da quest'anno: il piccolo Aleksandar, il primogenito di Vucinic nato lunedì scorso. Una «novità» che ha cambiato la vita di SuperMirko e gli ha tolto tante ore di sonno negli ultimi giorni. Ma adesso il derby viene prima di tutto. Vucinic vuole tornare a incidere: in questa stagione il suo score lascia ancora a desiderare. Ha segnato un gol pesantissimo con l'Inter, poi più nulla fino al sigillo di sabato scorso con il Lecce. A Basilea il suo apporto è stato comunque importante anche se i colpi migliori li ha tenuti per la Lazio. La Roma si aggrappa a lui, ai «cugini» vengono i brividi.