02/12/2010 10:25
Malomo, Scardina e Montini) il 27 marzo scorso,
tre giorni dopo il suo diciannovesimo compleanno.
La prima volta in un campionato professionistico,
ma con la maglia della Cavese, è arrivata domenica scorsa a Castellammare di Stabia, pallonetto sulluscita del portiere e 1-1 contro la Juve, che avrebbe poi strappato la vittoria grazie a un calcio di rigore a un quarto dora dalla fine. Non ha certo scelto un modo banale per mettere la firma sulla sua prima rete nel calcio dei grandi, Enrico Citro: «Il gol?
Non è che labbia propriamente cercato...è venuto così, cho provato ed è andata bene. Peccato solo che non sia bastato a farci fare risultato». Una soddisfazione personale che neanche il difficile momento della Cavese è riuscito a rovinare. La squadra di Marco Rossi condivide con Foligno, Viareggio e Ternana il penultimo posto nel girone B della Prima Divisione di Lega Pro, dopo che una sentenza della Disciplinare ha inflitto alla società campana 5 punti di penalizzazione per il mancato rispetto dei termini per liscrizione al campionato. «Per noi giocatori è stata una mazzata - racconta Citro -. Ora dobbiamo solo pensare a riprenderci e a chiudere nel miglior modo possibile il girone dandata».
Quella di Cava dei Tirreni è per lui la prima esperienza lontano da Roma: un anno di comproprietà,
una scommessa che Enrico vuole vincere a tutti i costi: «Forse andare via con la formula del prestito sarebbe stato più facile, non lo so. Io so che in estate si è presentata questa occasione e lho colta al volo perché era tempo che lasciassi la Primavera. Finora sta andando tutto bene, ambientarsi è stato facile e adesso che sto superando i problemi fisici (Enrico ha sofferto per una dolorosa infiammazione
al ginocchio, ndr), le cose cominciano a girare meglio anche in campo. La scorsa settimana mi ero allenato bene, poi ho giocato titolare ed è arrivato anche il gol: non posso che essere soddisfatto». Il tecnico lo fa giocare interno in un centrocampo a tre, un ruolo non molto diverso da quello che ricopriva negli ultimi
tempi alla Roma: «Avevo già giocato in quella posizione, è stato facile abituarsi. Piuttosto
allinizio la cosa più difficile è stato il salto di categoria. Ora, però, va già molto meglio».
Oltre che il primo anno lontano da Roma, questo per Enrico è anche il primo lontano dalla Curva Sud, di cui è un fedelissimo da anni. Il suo amore per la Roma, però, è più forte delle distanze: «Certo che la seguo, solo che a volte capita che giochiamo in contemporanea e purtroppo è successo proprio in occasione del derby. La partita con il Bayern? Lho vista a casa mia mentre ero a cena con un po di amici, è stata una gran serata». Nello spogliatoio della Cavese, Enrico non è il solo romanista: con lui cè Matteo Quadrini, attaccante classe 89 che a Trigoria è rimasto fino agli Allievi Coppa Lazio, per poi ritrovare nella Pistoiese il suo vecchio compagno di squadra Claudio Della Penna.
«La sconfitta del Barbera? Il Palermo per me è la squadra più organizzata del campionato, anche più del Milan. Perdere in casa loro poteva succedere, limportante ora è andare a Verona e vincere». Nonostante la distanza, Citro non ha perso i contatti con gli ex compagni della Primavera: «Ho saputo che hanno vinto derby, oltretutto con il rigore sbagliato al 90...che spettacolo!».