Non c’è Roma senza Borriello

20/12/2010 09:59

AVVISO - L’aveva detto al suo arrivo a Roma, l’ultimo giorno dello scorso mercato estivo: si sentiva bene, inte­gro fisicamente, praticamente al top, nel pieno della maturità agonistica, pronto a dare il meglio di sé per fa­re ancora di più della sua ultima sta­gione milanista (14 gol in A, 1 in Cham­pions). Mai sensazio­ne è stata più azzec­. Borriello si è messo a disposizione di Ranieri, mostran­do fin da subito una forma superiore a tutti gli altri giallo­rossi, alla luce forse di una prepara­zione diversa, svolta in rossonero, quando tutto il resto del gruppo sem­brava fare una fatica immensa.

CENTRAVANTI - E da subito ha fatto ciò per cui è stato preso: gol. Tanti, bel­li e decisivi. Giusto quindi l’entusia­smo crescente dei tifosi giallorossi intorno alla figura di questo attac­cante, forte, tecnico e, cosa che non fa mai male, anche bello. Era dai tempi di Batistuta che la Roma non poteva disporre di un centravanti co­sì. Utile, quest’anno più che mai, quando forse la manovra giallorossa si trova a vivere più di fiammate dei singoli che di gioco corale, dopo gli anni spallettiani vissuti all’insegna di un uomo d’area, , e degli in­serimenti, studiati ed efficacissimi, di tutti gli altri. E’ a questo punto che ci si accorge dell’impossibilità di ri­nunciare a Borriello. Pur tra mille difficoltà di gioco e qualche mugu­gno dei compagni - conseguenza dei gesti di Marco, catturati dalla teleca­mere, successivi al terzo gol subìto a Palermo - lui ha continuato per la sua strada, non dando peso alle voci che in una à come Roma possono essere anche pesanti, oltre che fasti­diose. Fino al massimo della soddi­sfazione: da avversario a San Siro, casa del Milan, prima per sentire i fi­schi dei vecchi tifosi, poi per regala­re tre punti che valgono oro alla Ro­ma. Ed ecco un altro gesto, quello di fortuna con la “C” maiuscola, fatto dopo il gol decisivo al Milan. La for­tuna, sì. Ci vuole anche quella. E co­munque il centravanti vero segna anche così, di rimpallo.

STUPORE - Dopo undici gol, sette in campionato e quattro in , si è stupito anche lui. E’ felice della media tenuta finora, superiore alle iniziali aspettative. E punta forte sul­le potenzialità della Roma: disse su­bito che la rosa giallorossa era tra le più forti in Europa, ci ha messo tan­to di suo per rilanciare le ambizioni dell’ambiente, che ora potrà passare un Natale senza dubbio più tranquil­lo.

FESTE - Dopo la partita del Meazza, Borriello è rimasto a Milano, nella à che è stata casa sua negli ultimi due anni. E’ in vacanza come tutti gli altri, si presenterà senza problemi a Trigoria alla ripresa, fissata da Ra­nieri per lunedì prossimo. Nel frat­tempo, dopo un consulto medico che si svolgerà tra oggi e domani, deci­derà se intervenire chirurgicamente per ridurre la frattura alla mascella. L’operazione non è necessaria, l’ematoma sotto l’occhio è scomparso, la decisione spetterà al giocatore. Dopo le feste però, opera­zione o no, la mascherina protettiva dovrà accompagnarlo ancora per un po’. Ma tanto, dopo ottanta minuti giocati da “rotto” con il Lecce - in cui gli è stato annullato un gol vali­do - e altri novanta come quelli di San Siro, tra maschera e non ma­schera, non sembra essere una pic­cola frattura a poter fermare Marco Borriello.