Qualificati

09/12/2010 10:30

bene anche così. Qualificati dovevamo essere, e qualificati siamo. Ok. Sono contento? Siamo contenti? Certo. Come però lo ero da bambino dopo un regalo di

Natale che mi lasciava un po’ l’amaro in bocca. Aspettavo una cosa e me ne arrivava un’ altra. Insoddisfatto insomma. Perchè sento che una prestazione come quella di ieri sera contro una squadra di serie B non serve a e compagni per farli crescere di testa. Non sono convinti, questi ragazzi, di quello che possonono fare. E lo trasmettono a noi tutti. Cincischiano, perdono palloni su palloni, sbagliano posizione in campo, si afflosciano soddisfatti del risultato e si fanno "uccellare"

come avrebbe detto Gianni Brera. Io però non voglio farmi uccellare. Avrei scritto le stesse cose anche con la vittoria, figuriamoci con il pareggio.

Non ci siamo proprio. Litighiamo in campo e nello spogliatoio. Anche il Re dei Re spintona e si lamenta fin dai primi minuti. Non lo so se ha le sue ragioni per farlo. Io lo difendo sempre. Per me è Dio. Ma anche una bestemmia ogni tanto può scappare. Serve anche un pizzico di fortuna in più. Lo so che se Francesco

avesse incrociato meno sul palo con quel suo micidiale saremmo qui a parlar d’altro. Forse. Che c’erano due rigori.


Ma non possiamo vivere solo su Borriello. Il giorno che Marco non va in rete che facciamo? L’analisi della partita la lascio ai colleghi. Che Simplicio sia sceso di rendimento nel secondo tempo è stata cosa palese. Che Brighi sia stato grande credo sia un dato indiscutibile. Che di Mexes ve ne sia solo uno è un fatto. E via

dicendo, compresa la padronanza del giovane Greco che spaventa per la sua esperienza. Sembra un veterano, un Cerezo alla partita d’addio. Non uno che deve diventare titolare.



Ma che cosa dite voi, col può bastare tutto questo? E con il Chelsea? Con le magliette bianche di quel diavolo di Mourinho che sorride beffardo in piedi con il bavero della giacca alzato davanti alla sua panchina? Forse si. Tutto è possibile nel calcio. Ed è questo che fa del pallone il più grande degli sport. Siamo tra le sedici più forti d’Europa. La Roma può dare il meglio di se contro le grandissime squadre. Come nel tennis in cui sei più bravo quando giochi contri quelli più forti di te invece che con i "pallettari". Ma è un luogo comune anche questo. Nel calcio passanmo i più forti. Gli altri alzano gli occhi al cielo e imprecano.

Non vorremmo imprecare con il Bari. Vorremmo lasciare sangue corpo e anima a Milano, prima di aprire i pacchi sotto l’albero.