Ranieri: "L'anno che verrà...sarà ancora meglio"
24/12/2010 09:04
Il racconto comincia da gennaio, dalla prima partita partita del girone di ritorno, quella vinta 3-0 contro il Genoa, quella dei primi gol di Luca Toni , il bomber arrivato nella capitale per dare una mano lì davanti a Francesco Totti, e prosegue attraverso le tappe più importanti del 2010 romanista. Non le più belle, ma le più significative.
17 GENNAIO
Totti è un grandissimo giocatore, un grandissimo campione. Ma la presenza di Toni serviva a levargli lincombenza di riempire anche larea di rigore, perché lui è un centravanti atipico. Fa altri movimenti, viene sempre fuori. La Roma di Spalletti si era contrraddistinta proprio per non avere il centravanti classico, ma aveva i centrocampisti che si inserivano. A lungo andare certi meccanismi vengono a conoscenza anche degli avversari, che corrono ai ripari. Per cui lacquisto di Toni ci ha permesso di fare un altro sistema di gioco, di dare unaltra consapevolezza alla squadra. E anche Totti se ne è avvantaggiato.
23 GENNAIO
«I ricordi di quella partita sono belli, ogni vittoria della Roma lo è. Cera la voglia della squadra di far bene, eravamo in un momento positivo. Stavamo sullonda del successo, volevamo mantenere il trend positivo. Una partita speciale per me per il ritorno a Torino? Io non ho motivi di rivalsa, io so di aver fatto un gran lavoro alla Juventus. Certo che fa piacere tornare e vincere. Però per me sono importanti i 3 punti per la Roma, non la rivincita. Non fa parte del mio carattere».
27 MARZO
ROMA-INTER
«Si comincia ad entrare nel vivo del sogno. LInter perde tantissimi punti e ci dà la possibilità di riavvicinarci. Perché non dimentichiamo che lInter era avanti anni luce, con uno squadrone nel quale tutto andava per il meglio. Ma la Roma ha questa forza, questa determinazione. A Roma si dice tigna nel non volerci stare, nel voler reagire, nel voler riprendere lavversario. E alla fine ce labbiamo fatta. LOlimpico era stracolmo e credo anche strafelice di emozione alla fine della partita».
18 APRILE
LAZIO-ROMA
«Le sensazioni del derby? Sono stato prima giocatore della Roma, poi allenatore. Sono tifoso della Roma. Per cui, sì, il derby vale sempre 3 punti ma è una partita a sé, se ne parla tutto lanno, se ne parla fino al prossimo derby. Cè sempre il pathos, quello sfottò in più che è il bello della città, dei romani. Il prendersi in giro tra amici. Le emozioni furono tantissime, ricordo che il primo tempo fu molto brutto, ci fu il rigore parato da Julio Sergio e poi i due gol nostri e una grande soddisfazione da parte di tutti».
25 APRILE
ROMA-SAMPDORIA
«In quella partita noi abbiamo fatto un primo tempo stupendo, nel quale abbiamo fatto un gol e ne abbiamo sfiorati altri. Avevamo la Sampdoria alla nostra mercè. Nel secondo tempo è successo che la Samp, con due contropiede, ha fatto due gol. Questo nel calcio purtroppo ci sta, noi non siamo stati bravi e fortunati a chiudere la partita nel primo tempo. Nel secondo tempo la Sampdoria con il minimo sforzo si è portata via la posta. Ma io non carico troppo di ricordi la partita contro la Sampdoria, anche se perecchi dicono ah, stavamo là.... Il discorso è stato invece quello con il Livorno. Una squadra che è retrocessa, in pratica ci ha tolto 5 punti. La vittoria allandata in casa e noi che stavamo vincendo a Livorno e che siamo stati raggiunti. Quelli sono stati i veri punti persi nel campionato della Roma».
11 SETTEBRE
CAGLIARI-ROMA
Ne avevamo parlato coi ragazzi. E stata una falsa partenza, le nostre aspettative e quelle dei tifosi erano e sono altissime. Dobbiamo fare di più e meglio, quella deve essere la molla di tutti, migliorare il bellissimo anno precedente. Sotto con la volontà di reagire, siamo partiti male ma fortunatamente siamo riusciti a riprenderci.
22 SETTEMBRE
BRESCIA-ROMA
Avevo chiara la sensazione che ancora non fossimo entrati nel vivo del campionato, di quello che dovevamo fare. Avevamo in testa lanno precedente dove facendo le cose normali vincevamo. Con il nuovo campionato devi rimettere in moto la macchina, è come se devi far ripartire una macchina ferma e dargli la prima spinta e quello non cera stato. Noi a Brescia abbiamo perso, e tutti hanno visto come, ma io ho ritrovato la squadra.
25 SETTEMBRE
ROMA-INTER
La più convincente perché è la prima partita dopo che io mi ero espresso, dopo una sconfitta, dopo un inizio di campionato come quello che avevamo fatto. Io avevo detto: La Roma cè e la riprova è stata una bellissima partita.
3 NOVEMBRE
BASILEA-ROMA
Non è il fatto di provare Menez trequartista, anche lo scorso anno giocavamo sempre con tre lì davanti. E stata la capacità del ragazzo di giocare sia a destra sia dietro alle punte, e questa è una caratteristica che porteremo avanti per tutta la stagione. Avere giocatori che hanno questa qualità e questa quantità cambiano il volto di una squadra. Il ragazzo è un diamante grezzo che deve essere aiutato a diventare un diamante bellissimo. Un suo difetto? Lui chiede sempre tanto da stesso, è troppo apprensivo e dovrebbe giocare con più naturalezza, allora sarebbe davvero un giocatore splendido. E troppo severo con se stesso.
7 NOVEMBRE
LAZIO-ROMA
E stata una partita importante. La Lazio aveva sbagliato lanno prima perché aveva una grande potenzialità di squadra che non aveva espresso. Ora sta facendo vedere cose egregie e si sta meritando la posizione che occupa. Nel derby si azzera tutto, chi sta bene e chi sta male, conta poco: questo è stato quel tipo di derby lì. Loro nervosi nella prima parte di gara, ci hanno permesso di fare bella figura e di vincere.
23 NOVEMBRE
ROMA-BAYERN MONACO
Non ci può mai essere una partita troppo diversa tra primo e secondo tempo. La Roma stava bene in campo anche nel primo tempo, la partita era bella anche nel primo tempo, soltanto che gli episodi nostri non si erano tramutati in gol mentre quelli loro sì. La squadra cera, dovevamo solo aggiustare alcune cose ma ci siamo riusciti perché eravamo nella partita. Perché un tecnico non riesce a cambiare una gara in quel modo. I ragazzi avevano giocato un gran primo tempo e abbiamo preso gol ma non stavamo giocando male. I ragazzi hanno capito che erano padroni del proprio destino, contro un grande avversario non ci stavano a perdere e lo hanno dimostrato.