22/12/2010 11:49
FUTURO -Ha parlato del recente passato, Ranieri, ma si è proiettato anche verso il futuro che verrà. E ha di nuovo sottolineato come il suo ottimismo non sia stato minimamente incrinato da questa prima, faticosa, parte della stagione:«La mia Roma ha tutto per fare meglio del 2010 che pure, a livello numerico, è stato un anno importante. Come ho sempre detto, noi puntiamo a migliorare, a fare dunque un punto in più degli ottanta conquistati nel passato campionato. Siamo stati protagonisti,purtroppo, di una falsa partenza, la colpa è stata un po di tutti, ma dopo siamo riusciti a ritirarci su. A Brescia, nonostante la sconfitta, siamo tornati, rimanendo in partita sino allultimo minuto di gioco. La vittoria sullInter, la gara successiva, unInter che certo non era ancora in crisi, ci ha fatto fare il pieno di autostima. Da lì, a parte un paio di partite, la Roma ha fatto quello che deve e può fare. La vera e propria svolta è arrivata in tre partite, tutte vinte: a Basilea, il derby e quella grande rimonta che siamo riusciti a fare nei confronti del Bayern Monaco allOlimpico. Il nostro mercato è stato ottimo. La società mi ha messo a disposizione una rosa ancoramiglioredellaprecedente».
PASSATO -Nel corso dellintervista, Ranieri ha rivissuto anche la straordinaria cavalcata dellultimo campionato con la Roma capace di essere in corsa per lo scudetto sino allultimo minuto dellultima gara di campionato. Cè un dato che può e deve sottolineare il grande lavoro svolto dal tecnico romano e romanista: in campionato si è seduto sulla panchina giallorossa in 53 partite ottenendo 109 punti, una media superiore a due ogni novanta minuti. Sono numeri che avrebbero meritato la soddisfazione almeno di alzare un trofeo (la Roma è stata finalista pure dellultima coppa Italia), cosa comunque che non può ridimensionare il 2010 della Roma:«Nel passato campionato abbiamo fatto qualche cosa di molto importante. A gennaio con larrivo di Toni non siamo più stati completamente Tottidipendenti e abbiamo avuto un punto di riferimento importante dentro larea, cosa che prima non avevamo. Abbiamo giocato partita dopo partita, ma la vittoria a Torino sul campo della Juventus è stata quella che ci ha dato la consapevolezza di essere una grande squadra. In ogni caso per me battere la Juventus non è stata una rivincita personale. La rimonta sullInter è stata fantastica. Avevamo capito che i nerazzurri stavano perdendo colpi e che potevamo provarci a dargli fastidio. Il successo nello scontro diretto allOlimpico ci ha permesso di regalare una grande gioia ai nostri tifosi. Poi cè stata pure la grande vittoria nel derby. Io rispetto ad altri, essendo romano, mi sento avvantaggiato nel preparare e vivere le sfide con la Lazio, i ragazzi sono stati bravi a sfruttare questo vantaggio. Lo scudetto non lo abbiamo perso contro la Sampdoria, ma a Napoli e soprattutto con il Livorno, contro i toscani che sono retrocessi abbiamo perso cinque punti. Ricordo ancora con emozione le partite contro Cagliari e Chievo, le ricordo soprattutto per la festa dei nostri tifosi».