Riise: «La Roma è da Champions». Taddei, nulla di grave al ginocchio

30/12/2010 10:25



Quella di Taddei è la buona notizia che arriva da Trigoria dove ieri la Roma si è allenata mattina e pomeriggio, facendo i conti con una temperatura rigida che ha imposto un riscaldamento serrato in palestra. Prima di scendere in campo i giocatori hanno ricevuto il saluto di Julio Baptista che, accompagnato dalla neo moglie Silvia, sposata a Madrid quest’estate, ha salutato tutti prima di volare a Malaga nelle prossime ore, dove lo attende un ricco contratto e la possibilità di rilanciare la propria carriera. Per la Bestia, arrivato a Roma nell’estate del 2008, saluti e abbracci da parte di tutti, con tanto di reciproco (ma non banale, perché Baptista si è sempre trovato bene con i compagni) in bocca al lupo per l’anno che verrà.



Per il resto poche novità dagli allenamenti, a parte il rientro di tutti i sudamericani, esclusi Adriano e Pizarro, attesi nelle prossime ore. Per i reduci dalle vacanze oltreoceano in programma nel pomeriggio un allenamento differenziato sul campo B. Assenti anche , che sta recuperando dall’infortunio, e Brighi, ancora alle prese con l’influenza (per la disperazione di alcune tifose che lo aspettavano).



Chi era invece presente eccome a Trigoria era John Arne Riise, tra i più in forma dopo gli allenamenti col personale a Dubai durante la settimana di riposo concessa a tutto il gruppo da Ranieri. Il norvegese è determinato a tornare quello della scorsa stagione, soprattutto perché con la Roma vuole portare a casa un grande trofeo. L’ha detto mille volte, l’ha confermato ieri, ancora una volta, dalle pagine del proprio blog. Raccontando ai suoi tifosi la notte in cui ha vinto la con il Liverpool contro il Milan a Istanbul nel 2005 («è stata una notte indimenticabile, fin dalla mattina avevo buone sensazioni e nell’intervallo, quando Benitez ci ha detto di ascoltare i tifosi che cantavano pur essendo sotto 3-0, abbiamo capito che non tutto era perduto. E poi.. poi è stato bellissimo»), Riise ha detto: «Si tratta di quei momenti da rivivere. È per questo che sono venuto a Roma, perché credo che anche qui abbiamo la possibilità di vivere momenti del genere, che restano indelebili nella mente e nel cuore di tutti. Abbiamo i giocatori e l’allenatore pronti per farlo e speriamo di regalare ai nostri tifosi tali esperienze. Lo sport e il calcio possono creare questo tipo di esperienza che delizia e coinvolge milioni di persone». Solo a pensarci, caro John, vengono i brividi.