Totti come tutti

20/12/2010 09:00

E, allora, vale la pena prendere di petto la situazione mirando al Bene della Roma, che a Natale si ritrova con un parco attaccanti che, date un’occhiata in giro, nessun’altra squadra può vantare. Meglio, perciò, sfruttarla che demonizzarla, questa situazione. Perchè, frase banale ma vera, ci sono ancora tante partite da giocare e tutti avranno una possibilità. Intanto, appare impossibile rinunciare a uno come Borriello, undici gol (sette in campionato e 4 in ) dall’inizio di settembre. Sarà anche un egoista, sarà pure uno che pensa solo a far gol e che per riuscirci toglie addirittura il pallone dai piedi di un compagno (è accaduto a Milano, vittima Simplicio: tutto terminato dopo quattro secondi con un abbraccio di Borriello al brasiliano inviperito), ma si può criticare uno che la butta dentro con una continuità impressionante? No. A San Siro, lui è che è il bomber di casa, è tornato a segnare lontano dalla capitale, cosa che non accadeva dalla trasferta di settembre a Brescia, gettando la maschera non soltanto in senso metaforico.

Per far assorbire Borriello dalla squadra, Ranieri ha cambiato modulo costringendo a giocare in maniera diversa rispetto agli anni passati: il capitano, pur di non uscire di squadra, ha detto sì ma ne ha pagato le conseguenze sul piano dei gol. E via via ha perso la titolarità, fino ad arrivare, come accaduto a Milano, a essere la riserva della (ex) riserva. Ma, nessuno deve dimenticarlo, la Roma a Milano ha vinto senza ma una settimana scarsa prima aveva vinto con . Se mai, come tutti. Non è più intoccabile, insomma. Da “ non si discute, si ama” a “ si ama e si discute”, ecco la novità del post Milano.

Adriano ieri mattina è volato in Brasile con l’animo più sollevato, ma le due presenze da titolare nelle ultime due gare di campionato (contro il Bari non era a disposizione) non gli hanno fatto cambiare radicalmente idea: lui vuole giocare con continuità e l’ipotesi (più che un’ipotesi...) di tornare nel campionato brasiliano non l’ha definitivamente accantonata. La fine delle vacanze natalizie, cioè l’imminenza del viaggio di ritorno a Roma ci farà capire al volo un sacco di cose sul futuro dell’Imperatore.

Nonostante attaccanti a raffica, e di tutti i tipi, la Roma non vanta il miglior reparto del campionato: la ha segnato dieci gol in più, Palermo e Milan sette, il quattro e la Lazio due. Questo vuol dire che la fase offensiva della squadra, al di là della qualità degli interpreti, può/deve ancora migliorare. Un paradosso, ma mica tanto.