29/01/2011 10:19
GASPORT (S. BOLDRINI) -
Il paradosso della Roma è che domani, a Bologna, potrebbe restare a guardare luomo che con un colpo di genio ha spianato la strada del successo in casa della Juve: Mirko Vucinic. Siamo alle solite, infatti: altra partita e altro giro di giostra in attacco. Torna a disposizione Totti dopo il turno di squalifica scontato a Torino e Ranieri dovrebbe presentare una nuova coppia: dentro il capitano, dentro Borriello che contro la Juve era partito dalla panchina, fuori Vucinic e chissà che cosa sarà di Menez, colpito da Pepe, ma recuperato.
Paradossi Ci vorrà un bel coraggio a lasciare fuori Vucinic. È una sfida anche alla logica: squadra che vince non si cambia, si diceva nel calcio in cui è cresciuto Ranieri. Di quel calcio, sono rimaste nella testa dellallenatore le linee guida e un linguaggio ormai antico, ma Ranieri si è concesso alla modernità impugnando il turnover, splendido alibi per accontentare tutti. Un giorno Totti, un altro Vucinic, un altro ancora Borriello: il manuale Cencelli applicato al pallone. Siamo italiani e teniamo famiglia, Totti è Totti e bisogna tenerne conto, ma sembra strano che Ranieri si faccia scrupoli con il turnover e poi mandi in campo il capitano negli ultimi 4 di Samp-Roma. Gli scrupoli simporrebbero anche ora che Vucinic è tornato ad indossare lo smoking e segna gol da favola come quello di Torino. Sacrosanto, al contrario, il ritorno dallinizio di Borriello: non è un caso che con il suo ingresso la Roma di Torino abbia cambiato passo. Euforico per limpresa, Borriello ha sintetizzato così il 2-0 sulla Juve: «Davanti siamo cinici» . Anche in panchina, però, ci vorrà una buona dose di cinismo per cambiare lattacco che ha maramaldeggiato con la Juve.