Juan, sogni d’oro. Per la Samp

10/01/2011 10:44

sono costate prima il rigore del pareggio di Pozzi (e l’espulsione di Julio Sergio) e poi il vantaggio di Guberti, ex col dente più che avvelenato vista la corsa stile Tardelli dopo il gol nella finale mondiale di Spagna ’82. Eppure la partita, dopo un inizio in salita, si era messa bene per la formazione giallorossa che era
passata con un gran gol di Vucinic, il terzo in quattro giorni, il sesto in campionato. rispetto alla gara col Catania, Ranieri cambia cinque undicesimi della formazione titolare: Burdisso in difesa prende il posto di Juan; il centrocampo è nuovo di zecca con Brighi che fa il vice (in panchina), Greco e Perrotta (capitano) ai suoi fianchi; in avanti Vucinic prende il posto di nel tridente offensivo composto per il resto da Menez e Borriello.
 
La prima vera palla gol della partita all’11’ è della Samp: Guberti va via sulla sinistra a Cassetti e mette in mezzo per Pozzi che gira verso Julio Sergio ma non prende la porta. Un minuto dopo Poli va via a Greco sempre sulla sinistra, entra in area e calcia ma Mexes devia in angolo. La Roma soffre a sinistra, dove Menez aiuta poco in fase difensiva e Cassetti è in grande difficoltà: Ranieri inverte allora il francese con Vucinic, più attento alle discese di Ziegler. La mossa si rivela subito vincente perché il montenegrino al 18’ porta in vantaggio la Roma: prende palla sulla destra, punta Lucchini in velocità e in diagonale batte Curci. La Samp è frastornata dal vantaggio romanista, la formazione giallorossa prende coraggio e al 25’ va vicina al raddoppio con un colpo di testa di Burdisso che esce sopra la traversa. Al 36’ ci pensa Curci a negare alla Roma il gol del 2-0 deviando in angolo un diagonale di Borriello dopo uno scambio in velocità Menez-Vucinic. In chiusura di tempo l’ex romanista si ripete deviando in angolo una conclusione dal vertice sinistro dell’area di Menez. Sul corner seguente Vucinic protesta per un fallo di mani in area di Lucchini, ma Rocchi non se la sente di fischiare il calcio di rigore. In pieno recupero la difesa giallorossa si addormenta e si lascia
trovare impreparata da un lancio in verticale di Palombo che pesca Marilungo solo in area, è bravissimo Julio Sergio a respingere due volte la conclusione dell’attaccante dellaSampdoria.
 
Nell’intervallo Ranieri è costretto a rinunciare a Mexes per un leggero problema muscolare, al suo posto entra Juan. La Sampdoria riparte come aveva concluso il primo tempo, e cioè all’attacco. Al 5’ conclusione
dal limite di Marilungo, Brighi si oppone in scivolata. Al 10’ l’episodio che cambia la partita: retropassaggio folle di Juan che mette Palombo da solo davanti a Julio Sergio, che lo stende: rigore e espulsione. Dal dischetto si presenta Pozzi che batte Doni, entrato al posto di Menez. Anche con un uomo in meno
la Roma continua a creare occasioni: al 17’ Borriello pesca sulla destra Vucinic, la sua conclusione esce di poco. Col passare dei minuti, però, è la Sampdoria a mantenere un maggiore possesso palla e a guadagnare metri di campo, anche se Doni non si deve esibire in parate determinanti. E’ anzi la Roma a
rendersi pericolosa al 29’ con Borriello, la cui conclusione dal limite dell’area è deviata in angolo dall’intervento di Zauri. Il  brasiliano si sporca i guanti per la prima volta al 35’, quando è costretto ad un’uscita bassa sui piedi di Pazzini, lanciato dall’esordiente Macheda. Proprio l’ex laziale, in prestito
dal Manchester, al 37’ ha sulla testa la palla del vantaggio ma la spreca in malo modo. Non spreca niente, invece, Guberti al 39’ e approfitta della seconda dormita di Juan che si ferma letteralmente dentro l’area di rigore consentendo all’ex romanista di battere per la seconda volta Doni. Nel finale la Roma prova
a raddrizzare il risultato con Vucinic prima su calcio di punizione e poi con un tiro da 25 metri, ma con poca fortuna. Finisce 2-1 per la Samp, e la sensazione di aver sprecato l’ennesima occasione della stagione.