28/01/2011 09:24
Un anno fa la società traballava, lallenatore era inadatto al ruolo, i giocatori annaspavano. Tutto questo non cè più. Sicuramente la iella ha giocato la sua parte, con gli infortuni che pesano, soprattutto quello di Quagliarella, il più grave, in tutti i sensi, perché lattaccante arrivato dal Napoli era lunico che segnava.
La differenza con la Roma sta proprio qua. Una partita dove per sessanta minuti le due squadre sono avvitate su se stesse in una specie di ballo del mattone, una partita dove i giocatori tirano a campare, tirano poco in porta e, soprattutto, paiono tirare ai rigori, può essere risolta solo da un colpo di bravura, dalla prevalenza della tecnica.
La Roma dimostra di avere più qualità e un impianto più collaudato. La Juve si stringe attorno allidea forte di gruppo che la società cerca di far passare in antitesi al recente inglorioso passato, ma non basta. È una gara a strappi, con la Roma insidiosa al termine di manovre palleggiate e la Juve che si propone con lampi, come una conclusione di sinistro da fuori di Del Piero che Julio Sergio devia in angolo.
Madama, però, manifesta subito i suoi evidenti problemi offensivi. Si puntella, malgrado le distrazioni, sulla retroguardia. Ma le controffensive sono fiacche, lente, prevedibili con Martinez, Pepe e Amauri senza verve.
Nel secondo tempo Ranieri inserisce Borriello mentre Delneri opta per un cambio più radicale con lingresso dello stakanovista Krasic che va a formare, con Martinez e Del Piero, un inedito tridente dattacco. Malgrado questi accorgimenti, la partita sfuma in uno stillicidio di palloni buttati via, ma con la sensazione che il potenziale offensivo della Roma sia più massiccio e possa impedire supplementari e rigori arrivando a una conclusione nei novanta.
Diverso peso offensivo e maggiori qualità tecniche si sintetizzano nel gol di Vucinic: un destro a «aggiro» spettacolare. Una volta, in un altro secolo, era una specialità di Alex Del Piero. La reazione bianconera non ha la consistenza sufficiente per scardinare il vantaggio giallorosso.
Chiude tutto Taddei nel finale. Prima, però, cè un rigore di Mexès su Del Piero che Damato non vede. Lo si può usare come alibi per questo risultato, non per assolvere il progetto Juve che mostra, a gennaio, tutti i suoi limiti. Il fair play finanziario è una bella cosa, ma le partite le vincono quelli che tirano come Vucinic.