Mexes, la squadra e la città nel cuore. E adesso via all'operazione del nuovo contratto

24/01/2011 09:23

DISCO VERDE - Mexes ha incon­trato meno di due settimane fa Rosella Sensi e Daniele Pradè a Trigoria per parlare del con­tratto. Philippe non ha chiuso la porta in faccia alla Roma. Mexes ha un procuratore ma decide autonomamente il suo futuro. E anche tre giorni fa ha ribadito al direttore sportivo di non essersi impegnato con nes­suna società. Il Milan lo corteg­gia da tempo e nel mondo del calcio lo sanno anche i muri che il club ros­sonero non fa­rebbe mai uno sgarbo alla Ro­ma.

Galliani se­gue gli sviluppi della situazione, ma non farà mai la prima mossa. Solo se Rosella Sensi dovesse comunicargli di non poter trattenere il difenso­re farebbe un passo ufficiale. Ma tutto alla luce del sole e so­lo con il consenso del presiden­te della Roma. Il difensore si è detto disponibile a trattare il rinnovo del contratto con la Ro­ma. C’è un tetto salariale da ri­spettare, ma già da un mese Unicredit ha dato il via libera per prolungare il contratto del giocatore, che è un patrimonio della società in vendita. Il con­tratto si doveva fare prima, ma non è stato possibile. Oggi è più difficile, ma nulla è perduto. I dirigenti della Roma puntano sulla fidelizzazione di Philippe e sull’aspetto familiare. I suoi due bambini non vogliono muo­versi. In particolare Enzo, ro­mano e romanista dalla testa ai piedi, che segue gli allenamen­ti del padre e quando finisce entra in campo per giocare con lui.

RITROVATO - Mexes sta disputan­do una delle sue migliori sta­gioni da quando è in Italia. Si è messo alle spalle problemi fa­miliari che avrebbero steso an­che un toro, ha dimostrato una grande maturità, si è sentito re­sponsabilizzato. Nella passata stagione era stato scavalcato da Nicolas Burdisso, finì spesso in panchina e in panchina pianse in occasione della partita persa contro la Samp, che frantumò i sogni scudetto della Roma. Quest’anno è il migliore tra i centrali come rendimento, ha saltato sei partite, ma solo due volte è andato in panchina, con­tro l’Udinese (en­trato per l’espul­sione di Nicolas Burdisso) e con­tro il . Con il nuovo corso di Laurent Blanc è tornato in Nazio­nale, dopo essere stato ignorato per anni da Domenech. Ora è tito­lare anche lì e a ventotto anni è arrivato il momento di vincere. Finora con la Roma ha alzato due Coppe Italia e una Super­coppa e ha sfiorato due scudet­ti. E quest’anno ci crede, vuole dare il suo contributo per pro­varci fino alla fine. Comunque vada a finire. E comunque va­da a finire la Roma gli resterà nel cuore.