Persi quasi la metà dei punti con le piccole

15/01/2011 10:04

IL ROMANISTA (D. GIANNINI) - 
E’ arrivato il momento di invertire una tendenza che si è spiacevolmente radicata negli ultimi anni. Quella che vede la Roma soffrire maledettamente con le piccole. E non c’è neanche bisogno di tornare troppo indietro nel tempo, per scomodare magari il campionato 2001- 2002 (vedi i passi falsi con Venezia, Lecce, Brescia, ecc.), o quello 2007-2008 (vedi Empoli, Livorno e Siena), o ancora quello dell’anno scorso (ancora il Livorno e mettiamoci pure il Cagliari). No, basta vedere quello che è successo in questa stagione. Perché la Roma sta facendo di tutto per confermare il detto per cui il campionato si vince con le piccole. Sì, perché senza gli scivoloni contro le squadre che occupano il lato della classifica, altro che otto punti di ritardo dal Milan... I giallorossi sarebbero lì fianco a fianco con la capolista senza dover pianificare la solita epica rimonta. 
Se si scorre l’attuale classifica della Serie A, al decimo posto si trova la a quota 23, anche se a parimerito con e Cagliari, che però (soprattutto i sardi) non possono rientrare nella categoria delle “grandi”.

Dieci squadre da una parte (Roma compresa) e dieci dall’altra. Bene, nella parte alta della graduatoria ci sono nell’ordine Milan (contro il quale abbiamo conquistato 3 punti), (sconfitta e 0 punti), Lazio (3 punti, oh sììì), Palermo (0 punti), (1 punto), Inter (3 punti), Udinese (3 punti), Sampdoria (0 punti, in una partita a dir poco condizionata dagli episodi) e (3 punti). Il totale fa 16 punti in 9 match, alla media di 1,77 a partita. Poi ci sono le altre. Quelle che a meno di cataclismi (fa eccezione il ) devono lottare per non retrocedere. La media punti a partita dovrebbe salire vertiginosamente. Non è così. Anzi, nel caso della Roma scende un po’. Perché, sempre scorrendo la classifica verso il basso, ci sono i 3 punti col , ma anche la sconfitta contro il Cagliari e i tre pareggi contro Chievo, Parma e . Poi ecco i 3 punti col Catania, lo striminzito punto contro il Cesena e, per fortuna, le vittorie con Lecce e Bari, tra le quali c’è il Brescia che ci ha portato tanta rabbia e 0 punti per colpa dell’arbitro Russo. Il totale anche stavolta fa 16 punti, ma con una partita in più, ovvero 10. La media è esattamente di 1,6 a match. Quasi 2 decimi in meno che con le “grandi”. Da domani si ricomincia. Con l’inizio del girone di ritorno la tendenza va invertita. Subito. Perché il calendario nelle prossime quattro giornate propone le sfide contro la 17esima (il Cesena), la 12esima (il Cagliari), la 15esima (il ) e la 19esima (il Brescia). All’andata la Roma raccolse la miseria di 2 punti. Un’improbabile bis significherebbe dire addio a tutto. E allora non resta che cancellare il passato cominciando la scalata. Dal basso.