26/01/2011 09:52
INCONTRO - Lappuntamento era per le dieci di mattina, local time, le sedici nel nostro paese. I dirigenti dellIstituto bancario proprietario della Roma, erano arrivati il giorno precedente, atterraggio alle 17.46 americane dal volo Alitalia Az 610, business class,allaeroporto Kennedy della grande mela. Una cena a Manatthan per mettere a punto gli ultimi dettagli, un sonno per smaltire il fuso orario, una sveglia di prima mattina, scoprire una New York sotto la neve, breakfast, per poi presentarsi freschi, riposati, lucidi allincontro che può decidere il futuro della Roma. Cè da dire che le parti sono in contatto da almeno tre mesi. Due volte dirigenti di Unicredit nel recente passato si sono incontrati con la controparte a New York, una volta un rappresentante degli americani è stato a Roma per un incontro, concluso con un fine settimana sportivo. Il 12 dicembre scorso, infatti, il rappresentante americano, si è accomodato in tribuna allo stadio Olimpico per assistere alla partita tra la squadra di Ranieri e il Bari. Possiamo aggiungere, per esempio, che lamico americano, è rimasto piuttosto interdetto quando, entrando in tribuna Monte Mario, ha scoperto che lo store della Roma era un camion, e se un tifoso si vuole provare una maglietta, dove va? ha chiesto con un sorriso, facendo comunque intuire che tipo di idee questo gruppo ha per un eventuale futuro da proprietari nella Roma.
TRATTATIVA - Nel momento in cui stiamo scrivendo (mezzanotte passata), lincontro si è appena concluso. Ne è stato fissato un altro per stamattina (ora americana, meno sei rispetto a Roma), poi i vertici di Unicredit sono già prenotati sul volo Alitalia che partirà nel pomeriggio alla volta di Milano. Lincontro di ieri sera si è concluso con un solido ottimismo. Era facilmente intuibile che sarebbe stato lungo e complesso. Non si sta vendendo un negozio, ma la Roma calcio con tutto quello che ne consegue. I telefonini cellulari delle parti sono stati quasi sempre occupati, telefonate al di qua e al di là dellAtlantico, la necessità di confrontare, somme, sottrazioni, divisioni, moltiplicazioni.
Ma soprattutto la ricerca da parte degli americani di una risposta a una domanda precisa: cara Unicredit, voi in che maniera intendete supportarci? La risposta pare chesia piaciuta assai a mister Di Benedetto perché lIstituto bancario di piazza Cordusio, ha dato la sua disponibilità per rimanere allinterno del club giallorosso con una quota di minoranza. Del resto sulla disponibilità di Unicredit non cera molto da dubitare. Ricordato che, in tempi recentissimi, la banca ha incontrato anche tutti gli altri che hanno manifestato un reale interesse nei confronti della Roma, il dottor Angelucci, il fondo Aabar e pare pure qualcun altro, basta una semplice considerazione per arrivare a capire: se dallItalia si muovono il dottor Fiorentino e il dottor Peluso, semplicemente il numero due e il numero tre di Unicredit, cioè ci mettono la faccia, lintenzione è quella di tornare con un successo. Da quel poco, ma dettagliato, che è filtrato dallincontro, possiamo ribadire che cè un concreto ottimismo sullesito finale. Non resta che attendere. E chissà che a Manatthan, mentre leggete queste righe, non stiano stappando bottiglie di champagne con una sciarpa giallorossa al collo.