Roma, gol regali e festa

07/01/2011 10:44

Decisivi e solari gli errori dell’arbitro Brighie del suo assistente Musolino che assegnano due reti irregolari al gruppo di Ranieri. Come dirà, a fine match, il presidente etneo Pulvirenti, la doppietta del direttore di gara di Cesena pesa più di quelle di Borriello e Vucinic: impossibile dargli torto. La Roma, come spesso è già accaduto in passato, ha due facce. Una orrenda, nella prima parte, dove il Catania di Giampaolo si mostra superiore e sotto tutti i punti di vista: preparato meglio fisicamente e assistito dall’idea di gioco del suo tecnico. Chiuderà la prima frazione in vantaggio, meritatissimo e anche stretto. Silvestre di testa su angolo di Llama e Maxi Lopex in contropiede su lancio di Gomez ribaltano il punteggio dopo il gol iniziale del solito Borriello.

Maxi Lopez colpisce anche un palo e gli ospiti sprecano un’azione in cui si presentano in cinque contro due nella metà campo giallorossa. L’altra faccia, quella della ripresa, è sicuramente almeno accettabile. Con le giuste sostituzioni tra i due tempi, la squadra di Ranieri ritrova equilibrio e anche corsa. Così rimonta e vince, segnando tre reti, due delle quali chiaramente da annullare, ancora con Borriello, appena rientrati in campo, e due volte pure con Vucinic, due gol nei quattordici minuti giocati al posto di Taddei. Anche Ranieri, dunque, si sdoppia, proprio come la Roma. Sbaglia la formazione di partenza, ma la corregge due volte e va a dama. Ombre e luci per il tecnico che però riesce a ottenere i tre punti che da nove anni i giallorossi non raccoglievano nel giorno della Befana. Nonostante la rete al quinto di Borriello che avrebbe dovuto agevolare il compito di giornata, tiro da fuori di non trattenuto da Andujar e tocco sporco di sinistro del centravanti che evava liberato al tiro il compagno, la Roma è fuori dalla partita.

Le mosse iniziali di Ranieri non convincono. Torna al con Menez a destra e Taddei a sinistra, invertendo poi le posizioni dei due esterni dopo un quarto d’ora, sistema nel ruolo di trequartista e non rinuncia a , debilitato e quindi fiacco per l’attacco influenzale dei giorni scorsi, e al quale affianca Simplicio. Assetto e uomini, dunque, poco adatti alla circostanza. Giampaolo insiste con il 4-1-4-1 che gli permette di difendere compatto e di far muro a centrocampo. Maxi Lopez, ben assistito dall’esterno Gomez, basta e avanza per ribaltare l’azione in modo pericoloso. Solo Menez gli risponde e in solitario. Silvestre pareggia di testa, corner di Llama, sovrastando Juan al ventinovesimo: quando Simplicio rinvia, la palla ha già superato la linea di porta.

Gomez lancia Maxi Lopez, Juan si fa ancora soprendere e l’argentino al trentottesimo, nonostante Julio Sergio in uscita bassa gli sposti la palla, va a segnare la sua prima rete in trasferta della stagione a porta vuota. Ranieri usa l’intervallo per rivedere il suo piano: dentro Greco per e Perrotta per Simplicio e ritorno al 4-3-1-2, con Menez trequartista e Taddei intermedio. La Roma ora funziona. Borriello timbra ancora ad inizio tempo: lancio di per Riise che però effettua il cross con la palla già oltre la linea di fondo campo. Il centravanti segna di testa al secondo minuto la tredicesima rete stagionale, la nona in campionato come Ibrahimovic. E’ sempre lui ad avere la palla del match: sinistro centrale respinto da Andujar al trentanovesimo. Da quattro minuti c’è in campo Vucinic, 4-2-4 e azzardo involontario di Ranieri: deve uscire , ma Taddei chiede il cambio. Il capitano calcia in porta, dentro l’area, Benussi sporca il tiro, Vucinic, in evidente fuorigioco, sigla il 3 a 2 al quarantunesimo. E si ripete a fine recupero, di sinistro, su assist di , liberando l’Olimpico dall’angoscia di un finale di gara comunque complicato.