10/01/2011 09:55
Brutta sbandata, dunque, in piena rimonta e senza sfruttare il pari del Milan e la sconfitta della Lazio, anche perché intanto lievita lInter. La quinta sconfitta esterna riporta a galla i difetti di un gruppo allestito per lottare per lo scudetto e le incertezze di un allenatore che non riesce a gestire lorganico come fece nel torneo scorso. Ranieri, ricordandosi del derby vinto il 18 aprile scorso, rinuncia contemporaneamente a De Rossi e Totti. Stavolta gioca danticipo. Contro la Lazio tolse i capitani durante lintervallo, a Marassi li fa accomodare in panchina. Francesco perde il posto per il periodo chic di Borriello e Vucinic, mentre Daniele, fiacco già giovedì contro il Catania (fuori dopo i primi quarantacinque minuti), ha ancora la tosse che non lo fa respirare bene.
Mai successo, comunque, fin qui, di vedere esclusi dalla formazione di partenza, avendoli a disposizione, De Rossi e Totti. Ma non è lunica novità della gara di Genova: Ranieri cambia tatticamente la Roma, presentandosi con il 4-3-3, con Menez e Vucinic larghi sulle fasce e disposti a sacrificarsi nei rientri: la fase difensiva, in alcuni casi, mostra il 4-5-1, equilibrato e compatto, nella circostanza efficace contro il 4-4-2 di Di Carlo, dove però solo a sinistra, con la catena Ziegler-Guberti, cè spinta anche da dietro e sovrapposizione del terzino svizzero in aiuto allesterno ex giallorosso. Vista la prima parte, i due interventi del tecnico sembrano giusti. Greco è nuovamente il centrale e spesso si abbassa davanti a Mexes e Burdisso. Il lavoro più utile, però, lo fanno i due intermedi Perrotta e Brighi che a turno vanno a far pressing, pure se non altissimo, sul portatore di palla, Palombo o Poli che sia.
La Sampdoria è vivace solo allinizio. Da un cross al volo di Guberti, la conclusione sul fondo di Pozzi. A seguire una chiusura in angolo di Mexes su Poli che si presenta decentrato in area dopo aver vinto un contrasto con Greco. Koman svirgola un paio di palloni in area, su cambi di fascia improvvisi sempre generati dal lato sinistro, anche se poi è lì che la Roma va a costruire lazione del vantaggio. Cassetti ferma Guberti, Greco scarica a destra su Vucinic che, ancora nella metà campo giallorossa, parte in contropiede, punta Lucchini e lo salta. Entrato in area, destro forte ma non angolato, con Curci poco reattivo, per l1 a 0 al diciottesimo. Lex portiere giallorosso si farà perdonare più tardi: splendida la triangolazione delle tre punte, iniziata da Menez che va via in slalom e appoggia su Vucinic, lesto a mandare Borriello al tiro. Diagonale di sinistro e deviazione in angolo di Curci che poi si ripeterà sul destro da fuori di Menez. La Roma subito dopo chiede un rigore: dal corner battuto dal francese, Vucinic di tacco e Lucchini di mano. Per Rocchi è solo calcio dangolo. Nel recupero, Julio Sergio chiude bene, in due tempi, su Marilungo che si presenta da solo in area.
Ranieri lascia negli spogliatoi Mexes, fastidio alla coscia destra: tocca a Juan. Il cambio, non preventivato, diventa fatale. Il brasiliano sbaglia un retropassaggio, troppo lento, verso Julio Sergio, Palombo entra in area e il portiere lo stende ingenuamente dopo essere stato superato. Espulsione e rigore. Entra Doni per Menez, Pozzi trasforma: 1 a 1 al tredicesimo. Vucinic ha subito la palla per il nuovo vantaggio, su cross da sinistra di Borriello. Destro a lato. Di Carlo dopo unora mette Pazzini: fuori Marilungo. E al trentaduesimo fa debuttare Macheda in serie A: esce Pozzi. Il romano si pappa un gol di testa su pennellata di Zauri. Sbaglia di nuovo Juan, però, su cross di Mannini. Il brasiliano tarda a rinviare, Guberti lo sorprende alle spall e appoggia in rete al trentanovesimo. Ranieri, incredibilmente, non fa un piega. Ha ancora una sostituzione, da fare sull1 a 1, ma non la sfrutta. La Sampdoria finisce in nove: espulsi i due stopper Lucchini e Gastaldello, entrambi per doppia ammonizione. Ranieri aspetta il recupero per cambiare: dentro Totti per Greco. Troppo tardi e con poco rispetto.