19/01/2011 09:46
DERBY -Non può esistere un derby figlio di un dio minore. Tanto meno questo che mette in palio la possibilità di inseguire un trofeo. Almeno da parte di Claudio Ranieri, non ci sarà nessun tipo di calcolo in funzione campionato:«Sarà un derby vero, come sempre. Noi ci teniamo alla coppa Italia, vogliamo vincerlo. Non punto su nessun giocatore in particolare come uomo partita, punto semmai sullintera squadra, sulla Roma come gruppo. Siamo intenzionati a fare bene in tutte le competizioni in cui siamo impegnati. Non cè una squadra favorita come del resto è sempre in un derby. Ho fiducia in questa Roma, lho ritrovata sin dalla trasferta di Brescia(quarta giornata di campionato, ndr)e da allora stiamo lottando per risalire punto dopo punto e lottare per lo scudetto. Saranno quattrocinque squadre che si contenderanno il titolo e noi vogliamo essere tra queste. Quali le altre? Non mi interessa. Sulla Lazio posso solo dire che sta facendo bene, per il resto parlo solo della Roma. Abbiamo pensato a tutto, abbiamo provato anche i calci di rigore. Prima di un derby, un allenatore deve parlare poco, non cè bisogno di farlo, i giocatori si caricano da soli. Non penso a cosa aspettarmi dalla Lazio, penso invece a cosa aspettarmi dalla mia squadra. E mi aspetto una vittoria. Siamo pronti» .
MALUMORI - Adriano, Pizarro, Totti, Burdisso, per ultimo Vucinic (e si potrebbe continuare), da un po di tempo a Trigoria i malumori finiscono in copertina e, spesso, hanno visto coinvolto lallenatore. Ranieri sa che ci sono, ma si augura che si trasformino in energia positiva, definendoli con una parola molto precisa: «Chiamiamoli scazzi. Improvvisi. Si fermano là e sono positivi, fanno bene. Credo che siano determinati dalla voglia di fare il massimo, tutti vogliono partecipare alla rincorsa. Ai giocatori ho detto che le partite si decidono nei quindici minuti, io farei a gara per giocare la parte finale delle gare. Con Vucinic non ho parlato. Se vuole, la porta del mio spogliatoio è aperta. Deve capire che lallenatore e la società non hanno nessuna intenzione di cederlo, resta alla Roma al cento per cento. Io sono lallenatore, devo fare le scelte e loro le devono accettare, altrimenti non fanno il bene della Roma. Io penso solo al bene della mia squadra. Vi posso comunque assicurare che nello spogliatoio cè allegria, entusiasmo. Non vedo tutti questi problemi. Da ventanni giro il mondo, ho avuto sempre lo stesso comportamento, evidentemente va bene. Loro devono capire una persona, il tecnico, io ventotto- ventinove e cerco di capire tutti, anche se talvolta può capitare con qualcuno di non avere la chiave giusta. La questione del mio contratto non mi interessa ». Conta il derby.