San Pellegrino

17/01/2011 10:27

La Roma si presenta in Romagna per vincere: non si può permettere, all’inizio di questo girone di ritorno, altri viaggi a vuoto se vuole restare in corsa per il titolo. Ma, e si vede subito dall’atteggiamento nei primissimi minuti, cerca il successo con umiltà, pure eccessiva, puntando più sull’equilibrio che sulla spavalderia. Del resto anche le scelte del tecnico sono in questa direzione: Borriello, il capocannoniere, parte in panchina, risultando, però, decisivo nel finale. Davanti, il tandem offensivo è composto da e Vucinic, entrambi non in sintonia con l’allenatore. Quando il secondo viene sostituito, a nove minuti dal recupero, non saluta nemmeno Ranieri e prende a calci una sacca con le bottiglie. Dietro alle due punte, c’è Menez nel 4-3-1-2. Ma proprio Vucinic, rivolgendosi nella prima parte un paio di volte all’allenatore, chiede di cambiare assetto e di sfruttare le due fasce. Il francese e il montenegrino spesso si allargano, in fase di possesso palla, tornando al  di due domeniche fa a Marassi, anche se poi il primo rientra a centrocampo per aiutare i compagni.  fatica a entrare in partita. La squadra, e lo sarà per tutta la gara, si spacca in due. Lo schema è semplice, con due opzioni: palla lunga verso il capitano, troppo solo per tener palla e far salire i compagni; palla sui lati per Vucinic e Menez che, sfruttando la corsa e l’uno contro uno, cercano di sorprendere il Cesena in contropiede. Entrambe le soluzioni non pagano, anche se nel primo tempo Vucinic riuscirà a tenere in apprensione la difesa avversaria e nella ripresa Menez si sostituirà, nelle intenzioni e nei fatti, al compagno. Meglio loro due di , impreciso anche negli appoggi più semplici: quando Ranieri, però, sostituirà entrambi gli scattisti con Borriello e Adriano, sicuramente più statici, andrà a conquistare la vittoria. Naturalmente da calcio piazzato.

 

Il Cesena di Ficcadenti gioca una partita abbastanza ordinata, sfruttando il 4-3-2-1 che, in fase difensiva, diventa 4-5-1, e mostrando più dinamismo dei rivali. In difesa, però, Antonioli guida un reparto abbastanza fragile. Giaccherini, partito a destra, finisce a sinistra, scambiandosi lato con Jimenez: Cassetti, però, controlla bene la mezzapunta e Budan, di conseguenza, riceve pochi palloni e anche sporchi. Il centravanti è avversario spigoloso, Burdisso, più di Juan, fa quello che deve per renderlo inoffensivo davanti a Doni che si presenta volando su una conclusione di Giaccherini. Antonioli lo imita su tiro di , poi Budan non centra la porta di piede e di testa. Dalla metà del primo tempo all’intervallo la Roma ha il suo momento migliore. Grazie a Vucinic che prima impegna Antonioli con un violento e sul finire della frazione pesca in area , puntuale nel controllo in acrobazia ma lento nell’esecuzione di sinistro, addosso all’ex romnanista. Ancora Vucinic, su lancio di : diagonale improvviso, a lato.

La ripresa, invece, è senza emozioni. Il Cesena segna dopo trenta secondi, ma l’arbitro Giannoccaro giustamente annulla: Jimenez da destra in mezzo per Giaccherini che tira in corsa. Burdisso respinge in scivolata e lo stesso Giaccherini appoggia in porta con la mano sinistra. La Roma si difende, Menez ci prova con alcune accelerazioni e con un bloccato. Entra a metà tempo Rosi per Cassetti che ha un problema alla caviglia sinistra. Ranieri, al minuto 36 fa uscire Menez e Vucinic, e dà spazio a Borriello e Adriano. , prima del recupero, pennella una punizione in area. Burdisso appoggia verso Borriello che gira di sinistro: traversa. Adriano, con un piedone in fuorigioco, raccoglie, ma calcia su Antonioli. Simplicio, pure lui in fuorigioco, appoggia al centro, Pellegrino liscia di sinistro e tocca in porta di per la gioia di più di tremila tifosi romanisti che si godono da vicino la carambola da tre punti al quarantaquattresimo.