Totti al 90: «Ma che comincia adesso?»
10/01/2011 11:02
Spiegazioni che lasciano lamaro in bocca più delle scelta di tenerlo fuori fino alla fine della gara, soprattutto perché solo 12 ore prima
Ranieri in conferenza stampa aveva dichiarato che
«Francesco è al centro del mio progetto. Non immagino una Roma senza Totti». Il capitano non lha prese bene, e lo si è capito subito, appena ha messo piede in campo. Anzi, ancora prima. Quando era sulla linea del centrocampo ad aspettare che la palla uscisse, si è voltato verso Vito Scala e verso la panchina dicendo:
«Comincia adesso la partita?».
Una battuta che da sola basta a spiegare il suo stato danimo e la poca abitudine a vedere gli altri giocare dalla panchina. E un Totti deluso e arrabbiato, che però ieri prima della gara ha provato a ridimensionare alcune sue frasi uscite sui quotidiani di ieri. «Fuori siamo allegri ma dentro Trigoria siamo tristi, girano certe facce». Frasi poi parzialmente rettificate prima dellinizio della partita di ieri, quando il capitano ha detto di riferirsi solo a sé stesso e non ai compagni di squadra, né tantomeno ai dirigenti. «Non ho detto che
ci sono persone tristi dentro Trigoria. E una mia sensazione quella di essere triste a volte allinterno e di essere allegro fuori. Una mia sensazione, non dei miei compagni e non dei dirigenti».
Che si riferisse a sé stesso o ai suoi compagni, cambia poco. Totti vive con grande difficoltà il momento che sta attraversando. Ieri è entrato in campo con lo stesso nervosismo che aveva nella finale di Coppa Italia, quella del calcione a Balotelli. E infatti appena entrato ha avuto un vivace scambio di opinioni con Palombo, rischiando subito il cartellino. Non si è rifiutato di entrare, Totti, perché non rientra nel suo modo di essere capitano e primo tifoso di questa squadra, cosa che invece hanno fatto in molti prima di lui (Panucci a
Reggio Calabria, Ferrari a Manchester tanto per rimanere ad episodi recenti) ma il morale era sotto i tacchi. Come quello dei tifosi giallorossi che ieri hanno invaso Marassi e hanno tifato fino a dopo il novantesimo. E soprattutto non hanno fatto mancare il loro affetto per il loro capitano triste.