Totti-Roma è tregua

12/01/2011 09:06

INCONTRI -Incontri e faccia a faccia come se piovesse, al punto che abbiamo incontrato più di qualche problema per ricostruirli nel dettaglio. Gli incontri sono iniziati a metà mattinata, concludendosi solo nel tardo po­meriggio. Si poteva immaginare che quella di ieri sarebbe stata una giornata concitata a Trigoria, lo è stata ancora più del previsto. Anche perché non tutti a Trigoria si aspet­tavano l’arrivo del presidente, dottoressa Rosella Sensi, qualche dirigente è rimasto spiazzato quando il numero uno giallorosso ha varcato i cancelli del centro sportivo giallorosso intorno alle dieci di ieri mattina. Del resto era francamente inimmaginabile che, dopo quello che era accaduto a Geno­va e le rivelazioni dei pensieri di del giorno dopo, la dottoressa Sensi non si pre­sentasse a Trigoria dove, peraltro, garanti­scono i bene informati, non si faceva vede­re da parecchio tempo.

SENSI -E’ stata una mattinata molto intensa quella della dottoressa Sensi. Poco dopo il suo arrivo, il presidente giallorosso ha avu­toun primo, lungo, circa un’ora, incontro con Vito Scala che definire solo come il pre­paratore personale di è per­lomeno limitativo, un incontro in cui ha ri­badito incondizionata stima, fiducia e affet­to nei confronti del suo capitano. Poi, poco prima di mezzogiorno, la dottoressa Sensi ha incontrato a quattro occhi Claudio Ra­nieri. Quindi, dopo una breve pausa, pro­prio in concomitanza o quasi con l’arrivo del capitano a Trigoria, il presidente, con Pradè e Conti, ha incontrato Mexes (que­stione contratto, ne riferiamo a parte). Quindi un nuovo colloquio del numero uno romanista con Montali. Nessun colloquio, al contrario, con ilfratello, che, nel frattempo era comunque arrivato a Trigoria.

TOTTI -Una volta arrivato il capitano, inevi­tabile che il protagonista principale diven­tasse proprio lui. I tre massimi dirigenti giallorossi, Conti, Pradè e Montali hanno in­contrato tutti insieme appasionatamente il numero dieci romanista, ribadendogli tutto quello che di positivo potete immaginare. ha ascoltato, ha detto la sua e poi, in­torno alle 14.30, ha avuto il faccia a faccia, durato meno di un quarto d’ora, con l’alle­natore. In cui i due hanno messo davanti a tutto la Roma, il tecnico ha chiesto al gioca­tore di dargli una mano, ammettendo il mo­mento di difficoltà che sta vivendo, chieden­dogli pure di accettare un ruolo diverso da quello a cui si era abituato negli ultimi an­ni, con che ha dato la sua disponibili­tà come peraltro ha fatto dall’inizio della stagione. Almeno fino a oggi, da intendersi fino alla conclusione di questa stagione.Poi domani si vedrà.Ma è proprio questo a la­sciare in sospeso un interrogativo che la­scia comunque inquieto il popolo romanista.

ROMA - Finita qui? Ma nep­pure per sogno. Perché quan­do si poteva parlare già di not­te, sul sito della Roma è com­parso un comunicato, a firma del presidente, dottoressa Ro­sella Sensi. Comunicato piut­tosto duro nei suoi contenuti:«Credo sia arrivato il momen­to di pensare al lavoro e ai ri­sultati. La Roma ha una rosa competitiva e lo ha dimostra­to più volte. Abbiamo effettua­to uno sforzo per migliorare la squadra alla luce dei risulta­ti della precedente stagione e in funzione delle ambizioni manifestate da tutti. Nella Ro­ma esistono due titolari per ogni ruolo, ma gli effetti di questa abbondanza forse non sono stati compresi e finaliz­zati in positivo. La concorren­zadeve essere uno stimolo, una garanzia per gli stessi giocatori e non può essere vis­suta come una sofferenza. Chi ama questa maglia e ha ac­cettato di far parte di una del­le società più importanti d’Europa, deve solo preparar­si e dare risposte professiona­li.

Comprendo la tristezza di chi non vede la Roma nelle posizioni di classifica che le competono, ma non giustifico atteggiamenti autolesionistici da parte di nessuno. A , che indico come il numero uno tra quanti hanno avuto l’onore di vestire questa ma­glia, dico che più di ogni altro è stato messo al centro del no­stro progetto per farne in fu­turo, il più tardi possibile, un dirigente di riferimento. Dicoquindi al mio capitano, anche se la famiglia Sensi presto la­scerà la Roma, di pensare al­la responsabilità che insieme ci siamo presi nei confronti di una tifoseria, di una à: la nostra. La continuità della Roma va tutelata attraverso fatti, parole e comportamen­ti. So che Francesco è miglio­re di come viene spesso rap­presentato, per questo sono certa che sarà il primo prota­gonista di un girone di ritorno che vedrà la Roma di nuovo in prima fila, come merita di essere. Al resto penserà la so­cietà, magari conservando la stessa tristezza di un capitano per i risultati mancati ma che so non ammainerà mai la bandiera della Roma ».