Un’autorete al 90’ salva una Roma dai nervi scoperti

17/01/2011 09:24

«I ragazzi devono abituarsi ad accettare le decisioni dell’allenatore — ha detto Ranieri —, altrimenti non andiamo da nessuna parte. Io cerco di fare le scelte migliori per la Roma e spesso chi è entrato dalla panchina ha deciso la partita: Vucinic contro l’Inter, Greco a Basilea, contro il Bayern e oggi Adriano e Borriello». L’ingresso di Borriello è stato davvero decisivo, per l’intensità delle sue giocate. A Ranieri, però, serve la pazienza di Giobbe visto che Borriello, a fine gara, non ha commentato la partita «perché lo faccio solo quando gioco».

Diciamo subito che il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio e che sul gol c’erano due posizioni sospette di Adriano e Simplicio. Errori in linea con una giornata storta dell’arbitro Giannoccaro e dei suoi assistenti. Dal 60’, però, la Roma aveva preso campo e Borriello le aveva dato profondità negli ultimi dieci minuti. Il problema è che la Roma pecca sempre per difetto e mai per eccesso.

Nel primo tempo si era abbassata al livello del Cesena: un paio di folate di Vucinic restavano isolate; , anche se riportato centravanti con Borriello in panchina, sembrava svuotato dalle polemiche seguite ai 4’ giocati contro la Samp; difensori e centrocampisti non accompagnavano quasi mai l’azione, pensando solo a non dare spazio alle ripartenze di Giaccherini e Jimenez, non esattamente Garrincha e Pelè. Poi i cambi nel finale e, soprattutto, la goffa svirgolata di Pellegrino. Restano così tre punti importanti, ma anche tanti problemi da risolvere. Ad esempio: come si può multare Vucinic per insubordinazione quando non si è multato Pizarro che è tornato dalle vacanze 15 giorni dopo per curarsi a casa sua il ginocchio dolorante?