Una notte da Roma

27/01/2011 10:10

Non può, però, far finta di niente. La Roma aspetta di conoscere il nuovo proprietario. E, con il cambio al vertice del club, è scontato il rinnovamento dei quadri dirigenziali e tecnici. Ranieri sa che a fine stagione, se non addirittura prima, sarà valutato. Ma non ha la certezza che peseranno solo i risultati per la conferma. «Il calcio è molto strano. So che sarò giudicato. Ma poi io continuerò a lavorare». Allenerà ancora. Ma la sua attuale vita da precario e anche i dubbi di qualche titolare possono incidere sul rendimento della squadra. Ranieri evita di cercare alibi per sè e per altri: «Non mi piace mai mettere le mani avanti. C’è questo problema da risolvere. Noi, però, dobbiamo pensare a quest’anno, senza farci travolgere dall’ondata di voci. Mi auguro che arrivi un presidente in grado di proseguire il lavoro dei Sensi e, possibilmente, di migliorarlo. Io e il gruppo abbiamo separato le due questioni. Per noi contano Trigoria, il campo verde, i risultati e i tifosi. Il resto lo gestiscono la Banca e la Sensi. Avevamo due opzioni e ne parlai con i giocatori: mollare tutto, buttando via la stagione, oppure lottare con il coltello tra i denti, per essere protagonisti sino in fondo. Siamo ancora dentro tutt’e tre le competizioni... La situazione ha compattato il nostro spogliatoio: tutti, magazzinieri compresi, remiamo nella stessa direzione».

Stasera il nuovo esame, in gara secca: «La è una big, ha speso molto per vincere subito qualcosa. E’ una pretendente per lo scudetto e la Coppa Italia. Noi, proprio come i bianconeri, abbiamo vinto nove volte la coppa: vogliamo andare avanti, anche se sappiamo che è difficile. Mi dispiace che non ci siano i nostri tifosi. Nessuna paura, solo rispetto per i bianconeri». In campionato, qui, finì 1 a 1. La Roma, però, ora vola. Ranieri, invece, non vede differenze con la sfida di novembre: «E’ come prima. Non è che mi sento più forte o meno forte, so che affrontiamo la in casa e che dobbiamo fare una grandissima partita per avere la meglio. Avrei preferito giocare di mercoledì e con una formula che avvantaggiasse chi nel torneo scorso si è piazzato meglio. Si gioca un giorno dopo: accettiamo il nuovo regolamento, andiamo in campo e basta». Lo slittamento a stasera è stata una decisione arbitraria della Lega (non c’entra la Rai, insomma): la spiegazione per iscritto di Beretta, arrivata solo ieri, non è piaciuta alla Sensi. Il turn over sta pagando, ma Ranieri, nella circostanza, ha i giocatori contati: 20 convocati, con tre portieri. Le assenze più pesanti in avanti: Adriano, martedì operato alla spalla, e , squalificato. Il dubbio del tecnico, anche in vista della trasferta di e con il rischio supplementari, è in attacco. In questo senso, il tridente è un rischio. «Sceglierò giocatori e assetto migliori». Ballottaggio tra Boriello e Menez, provato con Vucinic prima di partire: «Negli allenamenti li metto sempre insieme. C’è affinità, ma questa simbiosi funziona solo se è al servizio della squadra». «Io sto bene» fa sapere SuperMarco(pizzicata al menisco del ginocchio sinistro, siringato per togliere liquido): non vuole saltare per la seconda volta la , dopo il no di fine agosto ai bianconeri proprio per verire alla Roma. Per Jeremy, però, sarebbe la terza panchina di fila.