02/01/2011 11:21
Fuori dai cancelli del Fulvio Bernardini, la Roma esce allo scoperto. Poco dopo lultimo allenamento dellanno, alla spicciolata qualche giocatore si è fermato a raccontare, anche solo con una battuta, i propositi per lanno che verrà. E la parola ricorrente è stata una, una soltanto: scudetto. E il sogno ricorrente dellinizio dellanno giallorosso. Lo spiega bene, per primo, Burdisso: il difensore argentino, arrivato a Trigoria 18 mesi fa, è uno che tra Boca e Inter qualche trofeo lha portato a casa: «Con la Roma spiega voglio vincere tutto quello che è possibile». Dopo di lui è il turno di Jeremy Menez: a una grande continuità di prestazioni in campo, il francese sta alternando anche loquacità col mondo esterno. Sorridente, ha detto: «Cosa spero per il nuovo anno? Di vincere lo scudetto e, perché no, anche di conquistare la maglia della Nazionale». Se continua così, sarà difficile che Blanc non lo inserisca nel gruppo in pianta stabile, soprattutto alla luce del fatto che la stampa francese lha definito, in questi giorni, «una delle grandi speranze del 2011». Da due francesi a due romani. Lultimo giorno dellanno è stato utile anche per fare il punto con Leandro Greco e Aleandro Rosi. Uno è stato la scoperta della stagione. «E appena terminato un anno molto positivo sono state le parole del centrocampista e ovviamente spero in un 2011 migliore. Io ha aggiunto mi auguro di poter continuare a giocarmi qui a Roma le mie possibilità, ma la decisione spetta alla società». Il Genoa di Preziosi vorrebbe prenderlo almeno fino a giugno, ma Ranieri non sembra tanto convinto di lasciar partire un giocatore che, finora, si è dimostrato utilissimo alla causa: «Sogno di restare dove sono cresciuto, ma ovviamente non dipende solo da me. Sono successe molte cose da settembre ad oggi, alcune anche in maniera piuttosto veloce, adesso aspettiamo». Per Rosi, invece, il discorso è diverso. Arrivato con tante belle speranze dopo il prestito al Siena, è partito col la fiducia di Ranieri, salvo poi perdersi dopo il primo tempo negativo di Brescia. Il Bologna di Malesani sarebbe pronto a tesserarlo: «Conosco il mister ha detto il terzino è un grande allenatore, ma io vorrei restare per vincere lo scudetto e dimostrare quanto valgo». Un altro che non vorrebbe andarsene è Cicinho, uno dei rivali di Rosi per la corsia destra: «Non so che succederà, se dipenderà da me non andrò via». Uno che, invece, ha già lasciato Trigoria è Julio Baptista. Venerdì ha lasciato commosso il Bernardini, salutando i tifosi con un «vi voglio bene» che ha suscitato anche un applauso. Meritato, perché è stato decisivo in due derby. E, Paolo Negro docet, certe cose Roma non le dimentica.