07/02/2011 10:19
E, a proposito di Italia, il numero 22 giallorosso è stato convocato da Prandelli, insieme a De Rossi, per lamichevole dellItalia contro la Germania. Una convocazione, a cui risponderà stamattina, che avrebbe meritato ben altri festeggiamenti: «Ancora non riesco a capire spiega come abbiamo fatto a prendere 5 gol. Era successo anche a Cagliari, quando siamo in 10 va a finire così
Mi sono divertito in campo, questo lo dico con sincerità, perché è stata una partita emozionante. Però sono davvero dispiaciuto, perché avevamo la sensazione netta di riuscire a riprendere questa partita. Devo dire che ho visto una grande Roma, ci siamo battuti, è stato davvero un peccato anche perché non abbiamo mai subito lInter al 100%. Ce la
siamo giocata sempre».
Come lui la pensano molti di quelli che hanno visto la sfida del Meazza, Leonardo su tutti. A Borriello riferiscono i complimenti dellallenatore nerazzurro, che lo scorso anno lo ha avuto al Milan. Lui incassa e risponde: «Tra di noi cè grande stima e affetto, sicuramente lha detto anche per quello». In quel momento Marco sorride. Poi però il volto torna scuro nellanalizzare ancora la partita: «Abbiamo
avuto buone occasioni, come quella palla che mi ha servito Cassetti. Però certo che il 5-3 ci ha tagliato le
gambe». Borriello recrimina anche per il fallo di Ranocchia: «Mi ha toccato, non so se avrei preso la palla e come sarebbe finita lazione ma il tocco cè stato. E con unammonizione per lui sarebbe stata unaltra gara». A incidere sono state anche le assenze: due come Totti e Mexes non si regalano a nessuno, tantomeno allInter: «Francesco per sabato recupera, Philippe non so se ci sarà ma tanto abbiamo ritrovato Loria. Se fa gol anche col Napoli ci fa felici ».
Infine, una battuta sul suo taglio di capelli: «Non ho tempo per andare dal parrucchiere, per adesso li tengo così. Adesso vado in Nazionale e sono troppo felice». Mentre Borriello parla passa in zona mista anche Simone Perrotta. I due si guardano, si sorridono. Qualcuno
chiede al centrocampista come sta. Lui, laconico, risponde: «Male. Ho giocato con 38 di febbre ma purtroppo non è servito».