Buttata via un’occasione d’oro

03/02/2011 08:53

Livorno: di esempi se ne potrebbero fare all’infinito. L’ultimo è il Brescia, penultimo in classifica con 19 punti, di cui 4 (!) tolti ai giallorossi. E se all’andata c’era stato il “furto” di Russo di Nola, stavolta non ci sono scuse. Perché una squadra che punta allo scudetto non può pareggiare 1-1 in casa con il Brescia di Zanetti e Zebina (che vincevano lo scudetto a Roma 10 anni fa) o di Filippini, 38 anni e un futuro da chitarrista. E’ vero, la sfortuna ci ha messo lo zampino. Ma è vero anche – e soprattutto – che la Roma non aveva altro risultato

a disposizione, vista anche la sconfitta del e il pareggio del Milan. Domenica si va a Milano con l’Inter: serve vincere.

E poi, magari, evitare di buttare al vento altre occasioni così. Se mai ricapiteranno. In uno stadio Olimpico con meno di 30mila spettatori (sceicco che si aggira nei distinti Sud compreso, per lui solo applausi) Ranieri schiera la Roma con tre punte (, Borriello e Vucinic) e lascia in panchina Taddei.

In difesa, Burdisso lascia il posto a Mexes accanto a Juan. Nei primi minuti le due squadre si studiano, la Roma prova a colpire centralmente (con Perrotta soprattutto) ma il muro a centrocampo del Brescia fa buona

guardia. L’unica cosa degna di nota sono i cori della Sud contro Angelucci, proprio mentre in Nord compare uno striscione che esprime lo stesso concetto. Il primo tiro è al 25’ quando Eder, da 30 metri, prova la botta centrale, che finisce tra le braccia di Julio Sergio. Tre minuti più tardi ci prova Diamanti, ma il suo tiro termina alto sopra la traversa. Al 34’ la Roma si fa vedere dalle parti di Arcari: grande azione di Cassetti sulla destra che crossa per Vucinic, il montenegrino tenta il gran gol in rovesciata ma Filippini ribatte e Borriello poi non riesce a trovare la deviazione vincente. I giallorossi sembrano essersi svegliati e l’Olimpico inizia ad applaudire, complice anche un altro colpo di testa di Borriello – sempre su cross di Cassetti – di poco alto. Il numero 77 sembra in serata di grazia e al 36’ tira un bolide da 25 metri che il del Brescia ribatte in angolo, sugli sviluppi del quale è Juan, di testa, a sfiorare la traversa. Al 39’ si vede che con un paio di dribbling si libera al tiro, ribattuto, anche in questo caso, da un difensore del Brescia.



Nel secondo tempo Ranieri cala il poker: fuori Simplicio, dentro Menez. Perrotta arretra, il francese prende il posto che era del numero 20. Al 6’ è la traversa a fermare Vucinic, che con una gran girata di sinistro aveva provato a sorprendere Arcari. E’ il momento di spingere, la Sud incita senza sosta la squadra, complici le notizie che arrivano da Verona. dribbla Hetemaj, ma Arcari respinge, Borriello prova ad avventarsi sul pallone ma la porta del Brescia sembra stregata. Al 13’ qualcosa cambia: lancio morbido di per Vucinic, i difensori del Brescia provano a contrastarlo, Borriello si avventa come un falco sul pallone e di segna sotto la Sud, dove poi corre felice, sommerso dall’abbraccio dei compagni. E’ il quindicesimo centro stagionale per lui tra campionato (10) e coppe (4 in , uno in Coppa Italia). Al 19’ l’Olimpico applaude che su punizione da 30 metri colpisce la traversa: “Un capitano, c’è solo un capitano” è il coro che accompagna il minuto successivo. Al 23’ Eder gela tutti con un colpo di testa, su cross di Hetemaj, che trafigge Julio Sergio sotto la Nord. E’ il momento chiave della partita: la Sud, dopo un attimo di silenzio, riprende a incitare la squadra ma è il Brescia che con Lanzafame dalla distanza va vicino al vantaggio, evitato grazie a un gran colpo di reni del giallorosso. Al 33’ ancora un tiro di , dopo un acco di Borriello, ma il suo termina  uori di molto. Al 44’ all’Olimpico è terrore puro quando Lanzafame, a Julio Sergio battuto, colpisce la traversa dopo un rapidissimo contropiede del Brescia. Ci prova anche Mexes all’ultimo secondo ma il suo colpo di testa termina alto. La partita finisce lì. La speranza, perché di questo si tratta, è che non sia così anche per il campionato della Roma.