14/02/2011 11:07
E questa meticolosità ha suscitato non poche perplessità dall'altra parte dell'oceano: appare strano a miliardari che chiudono deal ogni giorno per milioni di dollari dover dimostrare di avere in banca poco più di dieci milioni di dollari. Pensiamo all'ultimo socio, solo in ordine di notizia, partecipante della cordata di DiBenedetto: James Pallotta. Azionista dei Boston Celtics, è stato per anni uno tra i manager più pagati degli Stati Uniti con un patrimonio vicino al miliardo di dollari. Durante il fine settimana ha dovuto chiamare la sua banca per farsi dare la certificazione che in cassaforte ha più di dieci milioni di dollari.
Ma questa è la procedura richiesta da Unicredit e Rothschild (scottati dalle ultime vicende legate a Vinicio Fioranelli) e gli americani lo sanno ed intendono rispettare tutti gli impegni presi. Non hanno alcuna intenzione di andare via o lasciare un'operazione in cui credono tanto.
E a volere il deal è anche Unicredit, anche perchè se salta l'accordo con gli americani, essendo le altre quattro offerte "irricevibili" si rischia di lasciare la Roma in una situazione di non ritorno. E questo la banca lo sa. Dopo l'analisi dei documenti di domani, dunque, arriverà finalmente il tempo di sedersi attorno ad un tavolo per definire i dettagli dell'accordo. Questa fase riuscirà forse anche a mettere tranquillità a squadra, management e tifosi.