Contestazione a Trigoria. Ranieri: ''Io non lascio''

19/02/2011 19:33

''RINNOVO CON GLI AMERICANI'' - La contestazione, chiude una settimana agitatissima sul fronte Roma: dalla sconfitta con lo Shakhtar alla visita di Fiorentino a Trigoria che seguiva di 48 ore la concessione di una trattativa esclusiva per la vendita al gruppo americano di DiBenedetto. A completare il quadro, la bufera dei tifosi. Ranieri è convinto che la protesta con condizionerà la squadra: "Io mi auguro li condizioni in maniera positiva. Quando sono arrivato lo scorso anno c'erano state bombe carta nella notte e tutto, ma la risposta fu positiva". Ma sulla protesta il tecnico conserva un punto di vista quantomeno originale: "Spero sia una manifestazione pacifica, questa è una dimostrazione d'amore, i tifosi vogliono capire il perché di queste partite negative", spiega Ranieri. Ignaro, forse, di quanto accade fuori dal centro sportivo. Idee chiarissime invece per quel che riguarda il proprio futuro: "I nuovi proprietari - giura il tecnico - vogliono rinnovarmi il contratto. A me sono stati mandati più che messaggi positivi, di stima, ma diamo tempo al tempo. Una cosa è certa: io non abbandono la nave le sfide mi piacciono. Io aziendalista? Quando ho firmato sapevo che non c'erano soldi. L'anno scorso me ne potevo andare contento, ma sapevo che sarebbe stata una stagione difficilissima. E mi sarebbe sembrato tradire me stesso. Abramovich mi disse: posso comprare chi vuoi. Lì sì che ero aziendalista".

CRISI - Dal passato al presente: "Pensiamo al , i ragazzi vogliono fare bene per andare a riprendere la zona perché siamo un'ottima squadra". Già, il . Domani la Roma si gioca, di fatto, una fetta delle speranze di riavvicinarsi alle posizioni che valgono l'Europa. "Perché - spiega l'allenatore - stiamo anche giocando male, ma ci sono anche tanti piccoli particolari che non ti girano: 15 giorni fa tornavamo da Torino con una vittoria e sentivo dire "siamo i campioni del mondo, vinceremo la Coppa Campioni". In due settimane non siamo diventati dei brocchi. Abbiamo fatto un bel casino, lo riconosciamo. Ma continuiamo a lavorare, con lo Shakhtar resto convinto che la squadra abbia fatto una grossissima partita, li abbiamo schiacciati nella ripresa. Ma è un periodo in cui al primo errore ci va male. Errori di serenità e di pazienza che fanno parte di un campionato che non vuole assestarsi su ciò che vogliamo fare noi". A condizionare la squadra, anche le voci di partenze imminenti: "È tutto normale - assicura l'allenatore - non devono essere scusanti. Siamo giocatori e allenatore della Roma, dobbiamo rendere conto di quello che ci stanno pagando adesso".

TORNA PIZARRO - Anche per questo, vincere a Marassi è fondamentale, nonostante le assenze: senza e Cassetti squalificati, senza Vucinic, senza Borriello ("ha la schiena bloccata") e con due soli attaccanti, e Menez, in campo: "Ho messo troppe punte, in Europa corrono tutti, noi con i tre davanti siamo fermi". Tornerà Pizarro, presto però per dire se sarà in campo: "Avete detto che c'è il caso Pizarro? Invece viene con noi. È fermo da più di 50 giorni e ha dei dubbi. Ma ho fatto una prova di forza, doveva rientrare col Parma: però adesso ho bisogno di tutti". Chi invece dovrà attendere ancora a lungo è Adriano, che tornerà a Roma soltanto domenica. Mentre la squadra entrava in crisi, l'attaccante a Rio già sorpreso alla guida in stato di ebbrezza trascorreva la nottata in discoteca fino al mattino. Che accoglienza gli riserverà dal gruppo adesso? "È talmente un ragazzo splendido che i ragazzi lo abbracceranno. E quello che avete letto non è vero. La festa? Beh, quella l'avrà fatta". A Roma, invece, da festeggiare non c'è più nulla. Tutt'altro