04/02/2011 09:16
Thomas siede in tre consigli di amministrazione di società finanziarie tra Boston e Washington, produce tecnologia di software per complessi sistemi industriali e militari, e ha nel portfolio un discreto mazzetto di proprietà immobiliari, sempre in area di Boston. Chi ha soldi e vive in questa città, indipendentemente dalle radici etniche e dal ramo imprenditoriale, finisce prima o poi per essere contagiato dal morbo degli investimenti in una squadra sportiva. Solo così si spiega come lOlimpo della finanza locale sia riuscito a rinverdire e rilanciare le sorti dei Celtics, i cestisti che hanno fatto almeno metà della storia della NBA con Bill Russel e poi con Larry Bird, e che erano caduti in una fase di magra alla fine degli anni 90. Dietro i New England Patriot, la squadra di football che milita con enorme successo nella NFL, ci sono i vecchi soldi di Robert Kraft, della omonima famiglia proprietaria della catena alimentare. Dietro i leggendari Red Sox, ci sono invece i soldi recenti di John Henry, che ha fatto una fortuna negli investimenti di private equity, almeno fino allo scoppio della crisi del 2008.
E proprio Henry, e la finanza spumeggiante degli ultimi decenni, a introdurre la figura di Thomas DiBenedetto. Questultimo come si è detto, deve la sua fortuna alle partecipazioni finanziarie negli edge funds, ma è anche socio di minoranza della New England Sport Venture, che dopo una lunga e tormentata trattativa ha acquistato lo scorso mese di ottobre la squadra inglese del Liverpool, per 476 milioni di dollari. Viene naturale pensare che lacquisto della Roma entri in una strategia comune di ampliamento della presenza nel settore, ma dalla sede di Boston della Sport Venture questa interpretazione viene sconfessata con forza: «Non ci sarà nessuna sinergia e nessun contatto tra le due gestioni -dice Thomas Werner presidente della società La NESV non è coinvolta nellaffare, e non è stata parte di alcuna discussione al riguardo, né abbiamo un interesse in questo investimento». Per il momento quindi cè da stare alla versione ufficiale, che vede DiBenedetto associato a un altro gestore di fondi: Julian Movsesian della Succession Capital Alliance, con un esperienza trentennale nel campo delle assicurazioni, e il gruppo italoamericano dei Falcone, palazzinari per le ricche comunità ebree del sud della Florida.