Olimpico, forza venite gente

09/02/2011 09:25

Poi segna Eder, noi non segniamo più e tanti saluti ai tre punti. A Milano, sponda Inter, è tosta. Si sapeva. Teniamo fino al 2-1. Poi Burdisso sbaglia il fuorigioco, per rimediare trattiene Pazzini in area: rigore ed espulsione. E la Roma si sgretola, riuscendo solo a limitare il passivo (da 4-1 a 5-3, magra consolazione). «Fuori le palle», chiedono adesso i tifosi della Roma. Hanno ragione. Hanno ragione, ma da Trigoria rispondono con un altro appello: «Fuori i tifosi». Fuori i romanisti veri. Perché se c’è un momento per dimostrare di esserlo, è questo. La Roma non sta attraversando un momento splendido, è evidente. Si dice che qualcuno a Trigoria stia pensando più alla cessione del club che a correre dietro a un pallone. Ha senso gettare alle ortiche un campionato intero perché troppo impegnati a pensare a quali riflessi avrà la vendita della società, magari sul proprio ingaggio? No, un senso non ce l’ha.

Però questo, dal punto di vista del romanista, del tifoso, è un motivo in più per non abbandonare la squadra al suo destino. Perché il suo destino è il nostro. E se noi crediamo allo scudetto, e ci crediamo ancora, bisogna cantarglielo in faccia. Bisogna cantare la Roma. Quando? Sabato sera, ore 20,45. Dove? Allo stadio Olimpico. All’appello di Trigoria si può rispondere già oggi. Dalle 15. I biglietti sono in vendita nelle ricevitorie Lottomatica e nei Roma Store (piazza Colonna 360, via Appia Nuova 130, via Cesati 76-80, via Sestio Calvino 26- 30, centri commerciali “Dima” e“Parchi della Colombo”). C’è un problema. Li possono acquistare solamente i residenti. Nel Lazio? Macché: nella provincia di Roma. E sapete perché? Il Viminale teme le infiltrazioni degli ultras napoletani senza tessera. La - ieri a San Vitale si è tenuto l’ennesimo vertice - ha già annunciato controlli severissimi e un prefiltraggio dedicato. Peccato che i tifosi della squadra di Mazzarri, a Roma, siano qualche decina di migliaia. Se non di più. Il provvedimento è assolutamente inutile. Anzi, peggio.

È dannoso. Perché impedirà non è titolare dell’As Roma Club Privilege, la tessera del tifoso giallorossa, di comprare un biglietto. E di stare quindi vicino alla Roma proprio adesso che contava di più.A Trigoria fanno notare un secondo problema, non meno importante del primo. I residenti in provincia di Roma che tifano che fine faranno? Si mischieranno con i romanisti? Saranno riuniti in un punto specifico dello stadio? La valutazione sarà fatta caso per caso. Se un napoletano si presenta in Distinti Sud, è evidente che sarà spostato in un altro settore. Per ora, i tifosi azzurriin regola, quelli che hanno comprato un tagliando perché in possesso della tessera del tifoso del , sono circa 500. L’impressione è che sabato sera saranno molti, ma molti di più.



Ci siamo. Questo è un altro motivo, sicuramente secondario rispetto a quello di sostenere la Roma «fino all’ultimo secondo» (Ranieri docet), per andare sabato allo stadio. Non si può abbandonare l’Olimpico. Non si può permettere che casa nostra diventi per una notte un’appendice del San Paolo. La Roma ha mantenuto dei prezzi bassissimi, considerati l’importanza della partita e il livello dell’avversario. Chi è titolare della tessera del tifoso paga solo 15 euro per una Curva (17 per chi ne è privo). Per un tagliando di Distinti ci vogliono 25 euro (28 senza As Roma Club Privilege), per uno di Tevere Laterale 40 (45), per uno di Tevere Centrale 55 (60), per uno di Monte Mario 70 (77). Non solo. Per under 12, over 65 e donne le tariffe sono scontatissime. E lo sono ancora di più se si è titolari dell’As Roma Club Privilege. A Trigoria hanno fatto le cose per bene, nell’intento (non) dichiarato di portare il maggior numero possibile di romanisti allo stadio. È giunto il momento di innalzare i nostri color.