Piscitella-Montini, gol nell’aria

18/02/2011 11:12

Un tempo (il secondo) contro il Grosseto, nella prima gara dopo la sosta natalizia, quanto basta per trovare la prima rete in Primavera trasformando un rigore a tempo scaduto. La settimana seguente a Siena sarebbe dovuto partire dall’inizio, se l’influenza non l’avesse costretto a dare forfait, così il suo rientro da titolare due mesi dopo l’ultima volta con il è stato rimandato alla trasferta di Crotone: un gol da attaccante vero (conclusione al volo sotto la traversa sugli sviluppi di un calcio di punizione), tanto per confermare di non aver perso il vizio, prima del sul secondo palo che ha chiuso i conti con la Reggina. In mezzo, una maglia da titolare nell’amichevole vinta dall’Under 18 contro la Corea del Nord, al termine del primo stage del 2011 della Nazionale di Evani. Il ct che l’ha sempre convocato, anche nel periodo in cui nella Roma era finito in panchina, gli ha ribadito la propria stima richiamandolo per il doppio test amichevole con la Norvegia di questa settimana a Forte dei Marmi (2-0 la prima gara, 5-0 la seconda giocata ieri), insieme ad altri quattro romanisti, Caprari, Ciciretti, Pigliacelli e Sabelli. «Ma io devo continuare a lavorare – si schermisce Piscitella -. Ora pensiamo al derby, sarà una partita difficile ma speriamo di arrivarci in gran forma. Il Viareggio? È importante e ci teniamo. Ma prima vogliamo battere la Lazio».

L’unico ’92 convocato da Francesco Rocca in Under 20 per la gara del Quattro Nazioni in casa della Germania compirà diciannove anni tra dieci giorni, ma a Oberhausen ha fatto in tempo a esordire. Poco importa che gli azzurrini siano incappati in una sconfitta: per Mattia Montini il 9 febbraio 2011 resterà una data importante della sua giovane carriera, quella della prima volta con la maglia azzurra. E pensare che il centravanti della Primavera, che la Roma ha inserito nella lista B di con la maglia numero 43, non sarebbe neanche dovuto partire per la Germania, visto che inizialmente il suo nome non era fra quelli dei convocati. Poi però un infortunio dell’ultimo minuto ha indotto il ct a chiamare un altro attaccante e la scelta di Rocca è ricaduta proprio su Montini. Una manciata di minuti nel finale, che hanno premiato lo splendido momento di forma di Mattia, quattro gol nelle ultime tre partite in campionato, gli ultimi due sabato scorso alla Reggina. Nessuna emozione particolare, solo tanta voglia di giocare e prendersi una rivincita. Sulla sfortuna innanzitutto, che l’ha costretto a saltare quasi tutta la prima parte della stagione con la Primavera, per via di un brutto infortunio al tendine della caviglia sinistra rimediato a Reggio Calabria: all’inizio sembrava solo un’infiammazione, invece c’era anche una piccola lesione e per guarire ci sono volute sette settimane di riposo e fisioterapia. 

Rientro con il , poi mezz’ora a (con tanto di assist per Ciciretti), prima che il tendine tornasse a fargli male e lo costringesse a fermarsi ancora. Montini sarebbe dovuto tornare titolare nella prima gara del 2011 contro il Grosseto, ma un risentimento muscolare nel riscaldamento ne ha rinviato il ritorno in campo di una settimana. È stato così il gelido pomeriggio di Colle Val d’Elsa a fare da cornice al suo atteso rientro e a Mattia è bastata mezz’ora per tornare a fare la cosa che da sempre gli riesce naturale: segnare. Un sinistro di prima intenzione su invito di Frascatore, 1-0 e un’esultanza che sapeva di liberazione. «Il mio gol? È stato bravo Paolo a metterla in mezzo - diceva a fine gara, finalmente sorridente -. Erano quattro mesi che non segnavo, è bello ricominciare». Da allora non ha più smesso: un gol al Palermo, un altro a Crotone (dove ha sfiorato la doppietta con un terrificante da trenta metri schiantatosi sulla traversa), addirittura due con la Reggina sabato scorso. Montini è tornato, ha fame di gol e di rivincite. Anche per questo Mattia ha vissuto la convocazione di Rocca con un leggero senso di rivalsa, visto che a parte uno stage con l’Under 15 quando giocava nei Giovanissimi Nazionali (con i quali ha vinto lo scudetto nel 2007), l’azzurro era un territorio inesplorato. Ora i suoi pensieri sono tutti per il derby di domani. All’andata era infortunato: e se fosse l’occasione per un’altra rivincita?