23/02/2011 10:06
A chi tira in ballo la scarsa esperienza, Montella risponde con una battuta: «Credo di avere molte più panchine in serie A di tanti allenatori, quindi un po di esperienza ce lho. A chi mi ispiro? A nessuno, solo a me stesso. Altrimenti nons arei credibile con i giocatori». E a proposito di esclusioni e musi lunghi in panchina, Montella avvisa: «Un giocatore di alto livello deve essere decisivo anche in mezzora, è la qualità del gioco che conta, non la quantità. È giusto che un calciatore si arrabbi se non gioca, lo facevo sempre anchio e quando ho smesso di farlo ho anche smesso di giocare. La sua rabbia però deve trasformarsi in spirito di rivalsa, senza venire meno ai doveri di professionista. La Roma ha almeno 16 titolari di grande livello, ma penso di avere avuto più difficoltà ad escludere un ragazzino di 14 anni che un professionista di 30».
Accanto a Montella annuiva Rosella Sensi: «E stata una scelta ponderata. Montella è la persona più adatta per preparazione, carattere e senso di appartenenza. Non credo che con lui ci sarà autogestione». Sul suo futuro Vincenzo è sereno: «Non sono un traghettatore. Al tempo stesso non mi dà fastidio che si parli di Ancelotti, persona che stimo molto. Il mio obiettivo è quello di far bene poi si vedrà».
Il futuro immediato si chiama Bologna. Al DallAra stasera si riprenderà dal 16 ovvero da quando Banti sospese la gara per neve. «In due giorni è difficilissimo impostare un nuovo sistema di gioco - ha concluso Montella -. Posso solo dire che i giocatori che reputo più in forma giocheranno nelle posizioni in cui possono esprimersi al meglio». Intanto la prima grana per il nuovo tecnico arriva dal Brasile. Adriano infatti ha fatto sparire le sue tracce e non ha fatto ancora ritorno nella capitale. «Non so cosa stia succedendo, mi aveva assicurato che sarebbe tornato domenica», ha dichiarato ieri il suo procuratore Rinaldi. Per il brasiliano è sempre più vicina la rescissione del contratto