18/02/2011 11:00
Soprattutto perché si tratta di una svolta a suo modo storica: per la prima volta un dirigente di Unicredit si è rapportato direttamente alla squadra, fermo restando che, al momento, lattuale gestione non si tocca. Sia dal punto di vista dirigenziale che tecnico. Ora che il gruppo americano capitanato da DiBenedetto ha ottenuto lesclusiva per 30 giorni per trattare lacquisto del club, lobiettivo è concludere la trattativa senza inconvenienti.
Con i risultati che mancano, la squadra con un piede fuori dalla Champions, in questa stagione e con il rischio di non centrare un posto per lEuropa che conta per il prossimo anno, se la crisi dovesse proseguire, la società potrebbe perdere valore in fase di trattativa finale e la cosa non piace affatto ai dirigenti di Unicredit che vogliono ottenere il massimo dalla cessione dellasset più importante di Italpetroli. Non cè stato però solo lincontro Fiorentino- squadra al Bernardini: il vice direttore generale di Unicredit ha parlato da solo con Rosella Sensi per quasi unora e poi ha avuto modo di incontrare anche Perrotta e Cassetti, i cui contratti sono in scadenza a giugno. A loro pare abbia assicurato che la Roma, anche quella del futuro, continuerà a puntare su entrambi. Nessun colloquio privato invece con Philippe Mexes, laltro "big" in scadenza di contratto che, comunque, aveva avuto modo di parlare direttamente con Rosella Sensi la scorsa settimana.
LA GIORNATA Il primo confronto che aveva aperto la lunga giornata di Trigoria era stato quello tra Ranieri e la squadra. Poco meno di mezzora di riunione in sala video, con visione dei filmati della partita contro la formazione di Lucescu e linvito, costante, da parte dellallenatore «ad evitare cali di concentrazione».
Ranieri non ha avuto nessun colloquio chiarificatore con Borriello, dopo quello che era successo mercoledì sera. «Ma come, proprio io non gioco che ho fatto 25mila gol», aveva detto lattaccante, subito ripreso dalle telecamere. «Me lha fatto vedere nella mezzora in cui ha giocato...», aveva risposto piccato Ranieri che maldigerisce certe affermazioni. Non è la prima volta che succede e già dopo la trasferta di Napoli cera stato un problema del genere.
Borriello non vive giorni facili, tanto che starebbe pensando a un addio a fine stagione. Almeno questo è quello che dice chi lo conosce bene, aggiungendo che gli insulti ricevuti ieri fuori Trigoria «napoletano de m...» con annessi calci allautomobile non hanno certo contribuito a rasserenarlo. Lex giocatore del Milan, insieme a Menez, è stato uno di quelli più presi di mira dai circa 50 tifosi che ieri mattina aspettavano la squadra fuori dal centro sportivo. I primi di loro sono arrivati fin dalle 8.30.
Cori, striscioni e scritte contro i giocatori sono comparse quasi immediatamente, anche se la situazione era comunque sotto controllo. Alle 11.20 la squadra è scesa in campo, dallinterno i giocatori sentivano cori contro di loro. Totti è stato risparmiato, parole daffetto ci sono state anche per Mexes e De Rossi. Philippe, una volta uscito dal Bernardini intorno alle 14, si è fermato a parlare con i tifosi: «È un periodaccio, ce la stiamo mettendo tutta, in mille modi. Ora ci gira male». Un tifoso gli ha chiesto notizie anche su un suo eventuale passaggio al Milan e lui, secco, ha risposto: «Non è vero niente ». Gli viene poi chiesto se il problema è lallenatore e lui, come nella conferenza stampa di martedì, ha risposto che «non è lui il problema, siamo uniti».
Di unità del gruppo ha parlato anche Marco Cassetti, un altro che si è fermato a dare spiegazioni ai tifosi: «Dobbiamo reagire tutti insieme, siamo noi i primi ad essere dispiaciuti. È stato giusto fischiarci, sappiamo che è un momento difficile ma la stagione ancora non è finita». Dopo Cassetti è stato il turno di Borriello: «Posso solo dirvi che non è un discorso di singoli giocatori, ma riguarda la squadra nel suo complesso. Posso assicurarvi che stiamo tutti cercando di fare il massimo». La speranza è che a queste dichiarazioni facciano seguito i fatti, cioè le vittorie. Domenica a Genova sarà tuttaltro che semplice, ma la squadra è decisa a tornare a Roma con i tre punti. Se questo non dovesse succedere sarebbero guai seri. Unicredit, ufficialmente e ufficiosamente, dice che non cambierebbe nulla alla guida tecnica e lo ha ribadito, come detto, anche ieri ai giocatori. Ma la sensazione è che con unaltra sconfitta la rifondazione romanista potrebbe partire immediatamente.