Cinque volte Roma

14/03/2011 10:10

 

Il derby nel nome di , prima doppietta stagionale proprio ritrovando la Lazio mai affrontata in quest’annata, e nel destino di Reja, decima partita a digiuno contro la Roma con 8 sconfitte e 2 pareggi. Ma, sotto la pioggia, il personaggio che fa la differenza rispetto al recente passato è il debuttante Montella, 10 punti in 4 gare per l’imbattibilità in campionato dal giorno della sua promozione il 21 febbraio scorso. L’uomo del record, quaterna da centravanti giallorosso in un derby di 9 anni fa, si presenta con idee semplici e chiare. Gli basta una gara per chiudere l’éra Ranieri, mister quattro su quattro: la sua Roma vince contro la Lazio senza lasciare dubbi a nessuno, nemmeno a Reja che a fine partita accetta la sconfitta come mai aveva fatto nelle tre precedenti (nell’altra, la prima delle cinque, c’era Ballardini).

Montella sembra spregiudicato con Menez a destra e Vucinic a sinistra, quasi un tridente, nel giorno in cui ritorna titolare. L’assetto, il che utilizza dalla sua prima da tecnico a , è però tanto equilibrato: in fase di non possesso i due esterni d’attacco devono rientrare sotto palla. Linee strette, per la tranquillità dei terzini Burdisso e Riise, non a caso tra i migliori a fine gara. L’argentino costringe alla resa Zarate, il norvegese frena Sculli e appoggia l’azione. Montella, ritrovando la personalità di Pizarro, usa per Hernanes che fa le pochissime cose decenti quando emigra sui lati. Per Perrotta, invece, il lavoro sporco: meno incursore e più interditore, in aiuto al compagno in difficoltà.

La Lazio, si vede e non si capisce come mai, ha meno energie della Roma che, martedì a Donetsk, aveva giocato quasi un’ora in dieci uomini. Solo Ledesma emerge nel che non tiene come dovrebbe in quanto a compattezza. Gli altri proprio non lo seguono. Sculli e Zarate non hanno fiato per completare la fatica con i rientri, Hernanes non resiste a lungo nel pressing su Pizarro, Floccari non conserva, a differenza di , i palloni che gli piovono attorno. Nel primo tempo i giallorossi mostrano la loro faccia più rassicurante. Doni blocca un tiro da fuori di Matuzalem: sarà l’unica conclusione nello specchio della porta dei biancocelesti. Pizarro replica, anche lui dalla distanza: traversa. E’ l’inizio, con la Roma già più avanti. Hernanes va al cross di forza che, da sinistra, attraversa l’area e plana a lato. è vivace: imbucata per Menez che affonda in area e chiama Juan davanti alla porta. , ma Ledesma, sostituendosi con il corpo a Muslera, salva.

La Roma della ripresa è inizialmente meno attenta e solida. Vucinic di testa si pappa un gol su corner di : respinge Biava. Floccari, sempre di testa, indirizza fuori su pennellata da destra di Hernanes. Ma Montella ha già riequilibrato la squadra: fuori Menez, spento e irritante, dentro Taddei. Pizarro conquista una punizione al limite e la tocca a : , sporcato da Floccari in barriera, e 1 a 0 al venticinquesimo, con Muslera infastidito da un laser e sorpreso di suo. Burdisso può raddoppiare, ancora su angolo del capitano: testa e palla a lato. Pestone di Matuzalem in faccia a già a terra, ma il quarto uomo Damato e l’assistente Niccolai non avvisano Tagliavento. Reja dà il via ai suoi cambi stravaganti: Mauri e Kozak per Hernanes e Zarate, con Floccari arretrato da trequartista e presto fuori per Brocchi. Entra Simplicio per Vucinic, Perrotta va a sinistra.  e il brasiliano chiudono la gara sotto la Sud. Mettendo in cassaforte il pallone, facendo saltare i nervi a Radu, testata a Simplicio e rosso, e in pieno recupero, su invito in area da destra di Taddei, costringendo Biava al fallo da rigore, ancora su Simplicio. Rosso pure per Ledesma che insulta. Trionfo per che spara il 2 a 0 e sventola la maglia giallorossa. E’ standing ovation, in campo Castellini, contando sino a 252 gol.