03/03/2011 09:53
MATURITA - Per lui questa è una stagione decisiva. Quando esordì in A aveva ventanni; ora ne ha ventisei: il tempo per buttare via le occasioni è passato. E lui di occasioni ne ha buttate via parecchie. Era considerato un grande talento, Gentile lo chiamò anche nellUnder 21. Veleggiava col vento in poppa. Poi il vento è calato e le vele si sono afflosciate. Un po di A con la Roma e con il Siena, pochi gol, però. In questo campionato ne ha fatti già quattro, il doppio di quanti ne aveva segnati col Siena, quattro volte quelli realizzati con la Roma (ne firmò uno solo ma in Coppa Italia). A volte basta poco per cambiare la direzione di una carriera. Del Neri lo spedì tre volte in campo, in Champions. Segnò un gol contro il Real Madrid. Sarebbe stata una medaglia appuntata sul petto. Ma larbitro glielo annullò. Forse se glielo avesse convalidato non lo avrebbe inseguito per tanti anni la fama di un attaccante più utile in B che in A. « Mi sento maturo per essere protagonista anche in questa categoria » , ha affermato allinizio della stagione, quando era inseguito dalle perplessità. Non è stata tutta felice, la stagione. Anzi, a un certo punto lo avevano invitato a preparare le valigie: doveva finire allAtalanta, in cambio di Ardemagni. Ma lui ha opposto un netto rifiuto a questa soluzione. Poi arrivò anche uno spezzone di partita contro la Lazio. Vittoria e buona prestazione: anche la società si convinse che il romano poteva tornare utile alla causa.
SALVEZZA - E i suoi gol sino ad ora sono stati effettivamente utili alla causa. Alcuni avrebbero potuto essere anche più utili. Come quello segnato in avvio di campionato a Palermo, con un vantaggio di due gol buttato alle ortiche; o come quello realizzato contro il Cesena e pareggiato da Bogdani proprio sul filo di lana. Ma resta la « pesantezza » della rete contro il Catania. Così come la rilevanza di quello di domenica, messo a segno dopo appena otto minuti dallingresso in campo perché in quel momento il Lecce hacapito che si poteva risalire la corrente. Con la Roma sarà unaltra storia. E anche una emozione diversa rispetto allandata perché lì cera anche la pressione dellOlimpico, il «ritorno a casa» fra amici e parenti tutti tifosi giallorossi. Il Lecce fece una buona partita ma raccolse poco. Lui non incantò. Ora è tutto diverso. Soprattutto è diverso il Lecce: meno timido,più sicuro.