11/03/2011 10:51
IL ROMANISTA (D. GALLI) -
Cosa cè di più bello della frase «ti amo»? Fino a ieri era «la Roma è in vantaggio». Da oggi cè una new entry. È «ci siamo». Anzi, meglio ancora: «Ci siamo!». Con tanto di punto esclamativo. Sono due parole, appena due, ma di unimportanza straordinaria. E la risposta che dà Paolo Fiorentino a chi gli chiede quanto serva ancora per vendere lAs Roma. «Ci siamo!», annuncia il direttore operativo di Unicredit. E ai romanisti è come se si facesse di nuovo giorno, come se tutti i guai di una Roma ai minimi termini fossero dimenticati. Gomitate, sputi, figuracce sul campo. Viene tutto (o quasi) spazzato via, di colpo, da un lancio dagenzia. Fiorentino viene agganciato dai cronisti mentre sta per varcare la soglia di Piazza Cordusio, quartier generale del colosso bancario che dallo scorso 26 luglio controlla di fatto lAs Roma. «Per la cessione va tutto come programmato. Con DiBenedetto va tutto bene», commenta il manager che assieme al direttore generale Piergiorgio Peluso sta dirigendo le operazioni per il passaggio di consegne del club.Non sono dichiarazioni di facciata. Non servono a rabbonire un ambiente, quello giallorosso, ormai sullorlo di una crisi di nervi anche per questa lunga e dolorosa fase di transizione dai Sensi agli americani.
Sono giorni che Unicredit fa sapere che non cè nessun ostacolo sulla strada della vendita, ma solo difficoltà di carattere puramente formale legate alla presenza di più di un soggetto coinvolto nella trattativa, e quindi automaticamente più di uno studio legale. Non è in gioco laccordo. Accordo che peraltro è noto. Prevede che a DiBenedetto, DAmore, Pallotta e Ruane vada il 60% dellAs Roma. Il restante 40% resterà alla banca, che poi ne cederà la metà a un altro investitore. Anche le cifre dellintesa sono su per giù quelle note e non sono in discussione. Quindi, allo stato attuale sarebbe fantascienza lo scenario che prevedesse gli americani in fuga, magari perché sconcertati dalle ultime prestazioni della squadra. Lo aveva sottolineato un paio di settimane fa anche lad di Unicredit, Federico Ghizzoni («nessun ostacolo è rappresentato dalle ultime performance calcistiche della squadra capitolina, si tratta di un investimento di medio-lungo termine»), eppure cè chi ha poi sostenuto che gli americani stavano per darsela a gambe levate. È vero, Piazza Cordusio contava di fare un po prima. I tifosi della Roma, pure. Fa niente. Limportante è che entro giovedì prossimo, quando scadrà il termine per la trattativa in esclusiva, si arrivi alle firme. Quando ciò accadrà, spiegano dalla banca, sarà data immediata comunicazione al mercato.