18/03/2011 10:11
IL ROMANISTA (C. ZUCCCHELLI) -
Si conoscerà oggi il destino europeo di Daniele De Rossi. La Uefa, con tutta probabilità in tarda mattinata o al massimo nel primo pomeriggio, invierà ai legali della Roma il responso sullinchiesta aperta una settimana fa in merito alla gomitata che il giocatore romanista ha dato a Srna, capitano dello Shakhtar Donetsk.
La decisione del massimo organismo continentale si attendeva già ieri ma in serata a Trigoria ancora non si sapeva nulla. Il timore, da giorni, è che la stangatapossa essere persino più dura di quel che si pensava e arrivare anche a 6 giornate, da scontare il prossimo anno nelle competizioni europee. A pesare sul destino di De Rossi potrebbe essere la recidività e anche il fatto che, quando lo Shakhtar aveva protestato per un braccio alto in area sempre di Daniele, la Uefa aveva dato ragione alla Roma, non accogliendo il ricorso degli ucraini. La memoria difensiva della società e dello stesso De Rossi, inviata dagli avvocati Conte e Crespo già mercoledì pomeriggio, in tempo per essere esaminata dalla commissione disciplinare, ammette la responsabilità del giocatore, ma spiega anche le continue provocazioni a cui è stato sottoposto da Srna. Il quale, oltretutto, non ha riportato conseguenze fisiche per la gomitata e questo potrebbe essere un altro punto a favore del romanista. Daniele sta aspettando il responso dellUefa con serenità. Sa di aver sbagliato, lo ha ammesso immediatamente dopo la partita a Montali e ai compagni e dopo il derby lo ha ribadito anche davanti alle telecamere, ma spera, come è normale che sia, che la squalifica non sia troppo severa.
Di questo ha parlato nei giorni scorsi col ct della Nazionale, Cesare Prandelli. Si sono sentiti al telefono, i toni sono stati tranquillissimi, come logico tra due persone che si stimano e si rispettano. Daniele dovrebbe essere convocato, ma la lista definitiva sarà comunicata soltanto domenica sera. Dopo la partita di Firenze. Al Franchi la presenza di Daniele non dovrebbe essere in dubbio, anche se il fastidio al tendine si trascina dal derby. Lo staff giallorosso è convinto che entro domenica la situazione tornerà alla normalità, in caso contrario nessuno deciderà di rischiarlo e al suo posto è pronto Brighi, che fornisce comunque ampie garanzie a Montella. Anche lallenatore romanista ha avuto modo di parlare con Daniele di quello che è successo a Donetsk. Lha fatto il giorno dopo, per chiudere largomento prima del derby e consentirgli di giocare la partita con la Lazio con la necessaria tranquillità. Così è stato e così dovrà essere anche in futuro, considerando quanto saranno importanti i prossimi mesi per lui. Le parole di domenica scorsa («gli attestati di stima mi arrivano da fuori, a Roma mi attaccano») hanno allarmato più di qualche tifoso. Ci ha pensato ieri suo padre Alberto a fare un po di chiarezza, raccontando, lui che raramente parla del figlio, la realtà dei fatti:«È triste, ma non pensa di lasciare la Roma». Da cosa derivi la tristezza di De Rossi è piuttosto chiaro: nessun problema personale, archiviato il divorzio con lex moglie, Daniele è un giovane papà sereno ed equilibrato, che esce con gli amici come un qualsiasi ragazzo di 28 anni e vive una vita normalissima. È la situazione con Roma, e con la Roma, a non farlo stare tranquillo. Il suo contratto scade nel 2012, tra le priorità della nuova proprietà cè - ci deve essere - quella di un rinnovo da firmare al più presto.
De Rossi è sicuro al 100% di voler restare in giallorosso a vita, ma non firmerà in bianco: vuole vedere il progetto della Roma che sarà, vuole avere garanzie sul fatto che la squadra resterà ad alti livelli e che lui venga considerato importante per il futuro. Normale, per uno che nella Roma ci gioca, prima di tutto, ma poi ne è anche tifoso. E anima. Come Francesco Totti. Il quale, a dispetto delle cattiverie che troppo spesso questa città si diverte a mettere in giro, è una delle persone che gli sta più vicino. «Cosa è cambiato tra me e Daniele? - disse qualche tempo fa il Capitano - niente, siamo amici come prima, anche se adesso non ci frequentiamo più tanto spesso con le famiglie». Per chi ancora avesse di dubbi, basta rileggere quello che ha scritto Totti qualche giorno fa sul suo sito, in un post dedicato proprio allamico e compagno: «A Daniele sono vicino in questo momento di difficoltà. Sono passato anche io in situazioni come queste, ma sono sicuro che lui è il primo a sapere di aver sbagliato e saprà come uscirne. La passione e lamore con il quale indossa la maglia non dovrebbero mai essere messe in discussione». Così come non deve mai più essere messo in discussione il loro rapporto. Labbraccio dopo il secondo gol di Francesco contro la Lazio vale più di mille parole.