Quantità è sintomo d'impegno

05/03/2011 11:13

La Roma aveva perduto Cassetti per infortunio, consolazione nella disgrazia l'indisponibilità di Rosi, squalificato, Burdisso a destra, Juan al centro. La caparbietà di Borriello ha prodotto infine il rigore decisivo: Damato, che aveva ignorato due netti falli al limite, non ha potuto esimersi. Pizarro prezioso anche dal dischetto, esecuzione fredda e autoritaria, stavolta il finale premia una squadra che però è ancora lontana dal trovare livelli di espressione pari alle sue ambizioni.

Tanta quantità, segno di impegno convinto, la qualità, Vucinic a parte, è altra cosa. Nella storia, raramente sono state riscontrate tante simpatie per la , avvezza a raccogliere amore incondizionato dai suoi fedelissimi e diffuso astio nelle altre tifoserie. Stasera saranno in molti, a palpitare per le fortune bianconere: tutti quelli che, alle spalle della capolista, sperano che la vetta della classifica possa appiattirsi. Avrebbe l'occasione, il Milan, per affrontare serenamente la domenica calcistica, sempre che la sia disposta ad accettare la sua attuale mediocrità: evento improbabile per una squadra che nella stagione è stata spesso «ammazzagrandi». Però, ritenendosi a sua volta una grande, si è abbandonata troppe volte alla vocazione suicida, fino a vedere l'Europa come un miraggio. Allegri non dimentica la sconfitta interna dell'andata, ma il Milan non ha bisogno di ulteriori motivazioni dopo quelle, sontuose, che le prospettiva di classifica gli offrono.