31/03/2011 10:11
Martedì sera un comunicato ha annunciato laccordo tra Unicredit e il gruppo DiBenedetto. A questo punto si può dire che la Roma sia stata venduta?
« Tecnicamente no. Ma lintesa tra le parti è stata trovata su tutto, non senza momenti di tensione. Se i soci statunitensi di mister Thomas non cambiano idea davanti alla stesura dei contratti definitivi, la Roma passerà per il 60 per cento alla cordata Usa».
Quanto costerà la Roma alla cordata statunitense?
« La cifra ufficiale non è stata ancora comunicata alla Consob. Ma la valutazione iniziale della Roma data dalla banca (circa 150 milioni) non ha trovato riscontri nelle offerte dei potenziali acquirenti. Secondo quanto trapela dallinterno del palazzo di Via Pinciana, dove DiBenedetto e i suoi legali hanno stretto la mano ai rappresentanti di Unicredit, la Roma costerà poco meno di 80 milioni, a cui vanno aggiunti la disponibilità del centro sportivo di Trigoria, che quindi tornerebbe patrimonio del club, e del marchio, il cosiddetto brand, fondamentale nella logica del merchandising tanto cara agli americani ».
Perché DiBenedetto torna negli Usa se mancano ancora le firme per sancire il passaggio di proprietà?
« DiBenedetto deve parlare agli altri componenti della cordata, per comunicare i risultati raggiunti nelle riunioni romane. Lui intanto ha creato una nuova società (newco) negli Stati Uniti, e più precisamente nello stato del Delaware: la DiBenedetto As Roma Llc. Questa compagnia deterrà in Italia il 60 per cento di unaltra newco, che con il 40 per cento di Unicredit controllerà la Roma. Un percorso difficile? In realtà è un artifizio tributario: il Delaware è una specie di paradiso fiscale. Lì hanno sede molte importanti compagnie statunitensi. Ottenendo di nascere negli Usa, DiBenedetto risparmia un bel po di denaro in tasse».
Quanto tempo occorre perché diventi ufficiale la cessione della Roma?
«Il comunicato scrive entro 20 giorni. I tempi potrebbero anche essere più lunghi ma poco conta, perché la fase di esclusiva della trattativa scade oggi, 31 marzo. Nel momento in cui si decide di prorogare, non cambia granché se i giorni sono 21 o 22. Poi naturalmente, secondo le regole di trasparenza della Borsa mister Tom dovrà ufficializzare lopa, lofferta pubblica di acquisto. Ma a quel punto si sarà già insediato e sarà già operativo ad ogni livello».
Gli ultimi aggiustamenti allaccordo consentiranno ai nuovi padroni di investire più soldi nel rafforzamento della squadra?
«E possibile. O almeno così ha garantito DiBenedetto ai banchieri Fiorentino e Peluso. Il denaro risparmiato in tasse, ma anche altro, dovrebbe essere investito sul mercato. E quello che sperano i tifosi, evidentemente».
Quanti soldi saranno utilizzati nella prossima campagna acquisti?
« Questo dipenderà dal piazzamento finale della Roma in questo campionato. Se la Roma entra in Champions League, aggiusta in buona parte il bilancio del futuro. A quel punto, nel saldo acquisticessioni, il gruppo Usa investirà denaro fresco. Sempre però nel rispetto del fairplay finanziario introdotto da Platini. Niente spese pazze, niente ingaggi fuori mercato. La cifra? 20 milioni, magari di più. Ma è una proiezione che deve essere suffragata dai fatti, chiaramente».
Chi sono gli imprenditori italiani su cui punta Unicredit per cedere il 40 per cento (o parte della quota) che rimarrà in suo possesso?
«Nessuno è uscito ufficialmente allo scoperto. Si parla di Francesco Angelini, del gruppo Parnasi, del solito Giampaolo Angelucci, di Leonardo Caltagirone. E ultimamente è tornato in pista il nome di Claudio Toti, presidente della Virtus Roma di basket. Prima di sapere passerà del tempo, comunque».
Quanti debiti deve ripianare il gruppo DiBenedetto nel bilancio della Roma?
«Si prevedono perdite per 35-40 milioni. Una bella zavorra. Ecco perché i nuovi proprietari hanno promesso due aumenti di capitale per tappare le falle».
La presenza del rosso in bilancio comporterà necessariamente la cessione di alcuni pezzi pregiati, ad esempio De Rossi e Vucinic?
«Non è automatico. DiBenedetto ha già confermato pubblicamente Vucinic. Che però non ha ancora deciso cosa fare. Su De Rossi, invece, il nuovo presidente non può sbilanciarsi. Dipenderà in buona parte dalla volontà e dalle richieste del giocatore, che ha il contratto in scadenza nel 2012. La nuova Roma non offrirà, in questa prima fase, contratti da mal di testa. Se De Rossi si allinea al tetto salariale - ancora da stabilire - rimarrà sicuramente e diventerà uno dei simboli del progetto che sta nascendo. Viceversa sarà venduto. Subito, non ci sono altre possibilità ».
Alla luce del cambiamento di proprietà, Menez andrà via?
« Menez è in una situazione simile a quella di De Rossi, nel senso che va in scadenza tra un anno. Ma i sentimenti e lattaccamento alla maglia sono molto diversi. Mettiamola così. Menez con Montella allenatore non rinnoverebbe il contratto. Con un altro allenatore che lo valorizzi, forse sì. Se poi fosse necessario sacrificarlo per arrivare a un grande giocatore, tipo Buffon, allora la sua cessione diventerebbe una scelta strategica della Roma».
Ci sono ancora dei margini per rinnovare il contratto a Mexes?
«Tra i dirigenti della Roma attuale cè la convinzione che Mexes abbia già firmato per il Milan. Ma Franco Baldini, che dovrebbe rientrare nella nuova società, è una specie di secondo padre per Mexes. Se limpegno con il Milan è solo verbale, Baldini può tentare il miracolo. Altrimenti addio Mexes».
Chi saranno i dirigenti italiani nella nuova Roma?
«Oltre a Baldini, di cui comunque bisognerebbe stabilire le competenze, il candidato è Walter Sabatini, ex direttore sportivo di Lazio e Palermo. Però la Roma ha già a libro paga Pradè come uomo mercato. Impossibile che tutti e tre vengano inseriti nel nuovo organigramma. Il più sicuro di rimanere è Montali: lha detto lui, sarà il direttore generale. Anche Bruno Conti non sarà messo alla porta: tornerà ad occuparsi del settore giovanile a tempo pieno, oppure sarà lambasciatore della Roma nel mondo».
Lallenatore del futuro è stato già individuato?
«Individuato sì, ingaggiato no. Si tratta di Carlo Ancelotti, che ha il profilo ideale di competenza e stile che vogliono gli americani. Ma Ancelotti costa molto, è legato al Chelsea e ha detto di non volere guidare una squadra che non partecipi alla Champions League. Per lamata Roma sarebbe disposto a fare uneccezione? Chissà, può essere. In lizza anche Vincenzo Montella e André Villas Boas, lallenatore del Porto che ha un anno meno di Totti: 33».
La Roma tornerà subito competitiva per lo scudetto?
« Rileggiamo il comunicato. Cè scritto che gli accordi prevedono anche impegni per il rafforzamento e lo sviluppo futuro della As Roma. Questo significa che sulla base di una squadra già buona verranno fatti degli investimenti importanti. Negli intenti, DiBenedetto assicura di essere pronto a rilanciare la Roma ad altissimi livelli. A questo punto è un problema di fede: o gli si crede, oppure no. Unicredit, che in quanto futuro comproprietario ha tutto linteresse a valorizzare il prodotto nel tempo, gli ha creduto ».
Tra quanti anni la Roma avrà uno stadio di proprietà?
«Lidea è stata messa già in agenda. Non a caso sono nate subito polemiche con Gianni Petrucci, presidente del Coni che affitta lOlimpico a Roma e Lazio. Ma dopo il tramonto del progetto di Rosella Sensi, bisogna aspettare che la cordata statunitense valuti la fattibilità del suo. Ci vorranno anni, insomma: non meno di cinque».
Pastore, Sanchez, Buffon, Podolski, Mascherano. Chi di questi grandi nomi è più vicino alla Roma?
«Buffon, di cui parliamo in unaltra parte del giornale. A seguire, in ordine di probabilità, Podolski e Mascherano. Pastore e Sanchez sono due sogni. Forse irrealizzabili, come i sogni più belli».
Come viene percepito allesterno il passaggio di proprietà della Roma?
« La notizia ha fatto il giro del mondo. Negli Stati Uniti per la verità cè un po di stupore perché in pochi conoscevano Thomas DiBenedetto. Anche a Boston, la sua città. Ma nello sport mister Tom gode di una certa credibilità. Alcuni operatori di scommesse sportive hanno attribuito la stessa quota allo scudetto di Roma, Inter e Milan per la prossima stagione. E segno di fiducia».
In questa fase di transizione, sono state fatte operazioni importanti: la risoluzione del contratto di Adriano, i rinnovi di contratto di Cassetti e Perrotta. Chi comanda, ad oggi, nella Roma?
«La gestione ordinaria è affidata a Gian Paolo Montali. Ogni cosa che esula dallordinario, e quindi anche i rinnovi e le risoluzioni di contratto, è stata invece concertata con Unicredit e, di riflesso, con i futuri proprietari».
Qual è lumore della squadra adesso?
« I giocatori dicono di pensare solo al campo e al quarto posto in campionato. In realtà - è umano - la squadra è molto incuriosita dal passaggio di proprietà. In questi giorni tutti hanno seguito con interesse gli sviluppi della trattativa, attraverso i canali personali e attraverso giornali, televisioni e internet».
Cosa farà Rosella Sensi, ora che ha lasciato a malincuore la Roma?
«Potrebbe restare nel calcio, con un ruolo politico in Lega. Ma a più riprese ha fatto sapere di non aver preso impegni. Unipotesi che la intriga è diventare giornalista sportiva. Ci ha anche scherzato sopra: dopo tante tensioni con i cronisti, passerebbe dallaltra parte. Per il momento però si riposa. E aspetta».