09/03/2011 09:51
Errori su errori che condannano una Roma sicuramente migliore di quella vista allOlimpico nella gara dandata nonostante il passivo pesante, pesantissimo. Montella era chiamato a unimpresa difficile, quasi impossibile dopo il 2-3 di tre settimane fa. I giallorossi erano scesi in campo con il piglio giusto come testimoniano le parole del tecnico a fine partita: «Chiedevo una crescita, da questo punto di vista sono contento. Finché siamo rimasti in 11 abbiamo giocato bene contro un avversario di grande livello Abbiamo tirato in porta 5-6 volte contro una squadra di grande livello». Il gol fortunoso di Hubschman non aveva scalfito i propositi di rimonta. Poi due gesti di puro masochismo. Prima il penalty sbagliato da Borriello che, fregandose della gerarchia dei rigoristi (in assenza di Totti il primo della lista sarebbe Pizarro), va dal dischetto lasciandosi ipnotizzare da Pyatov, poi lespulsione di Mexes che ha lasciato la sua squadra in 10 per 50 minuti, abbandonata al triste destino dellennesima goleada europea (la Roma è la squadra che ha subito più gol dellintera Champions).
Lespulsione di Mexes ha scoperto i nervi della Roma graziata da Webb in almeno due occasioni: a fine primo tempo quando De Rossi ha rifilato un gancio destro a Srna e al 70 quando Borriello è intervenuto a gamba tesa sullesterno croato. «Sono incavolato per certi atteggiamenti - ha dichiarato a fine partita Montella -. Ammonizioni inutili, falli stupidi. Non si può rischiare di rimanere in nove.Dobbiamo gestire lemotività, anche quello è un valore. Si deve uscire sempre a testa alta. Tecnicamente lo abbiamo fatto, emotivamente no. Un errore ci può stare, ma se diventa ripetitivo risulta antipatico. Non dobbiamo farci prendere dallemotività. Lepisodio del rigore? Il rigorista era Pizarro. Borriello ha chiesto di tirarlo e lha sbagliato. Succede».
La sconfitta non deve però fermare la rincorsa della Roma in campionato: « Non dobbiamo buttare via tutto quello che stiamo facendo. Ho visto comunque una crescita. Ora cè il derby, dobbiamo pensare solo a vincerlo».