05/03/2011 10:11
Con lassenza di Totti per squalifica e con il mal di schiena di Menez buono inizialmente solo per la panchina, le scelte sono quasi scontate. In difesa, davanti a Doni, Mexes affianca Burdisso in mezzo, con Cassetti a destra e Riise a sinistra. La linea arretrata dopo la mezzora sarà quella di Donetsk: entra Juan, risparmiato in partenza perché diffidato, per Cassetti che si fa male in un contrasto con Grossmuller, resiste qualche minuto, il tempo di sbagliare un gol, e abbandona il campo zoppicando. Il terzino è squalificato in Champions e quindi per il reparto è la prova generale in vista del ritorno degli ottavi di mercoledì contro lo Shakhtar: Burdisso slitta sulla fascia destra. Solo largentino, però, è allaltezza della situazione. Pizarro recupera e gioca, accanto a De Rossi, la terza gara consecutiva dopo laddio di Ranieri. I compagni si affidano al cileno che, senza alzare il ritmo, ha il compito di far girare il pallone in attesa di trovare impreparato il Lecce che inizia la gara con il prudente 4-1-4-1.
In avanti la Roma, senza il suo capitano, ha tre titolari delléra Spalletti, piazzati dietro Borriello che si sforza a lavorare per la squadra. Sarà proprio il centravanti a far partire il contropiede che indirizza il match: lancio di sinistro da posizione arretrata, a pochi metri dallarea di Doni, per Vucinic che parte veloce, resiste allentrata di Rispoli e arrivato al limite dellarea, con Gustavo che arretra, fa una finta, un passo e piazza di punta nellangolo lontano: 1 a 0 al trentaduesimo. Il montenegrino, terza rete al Lecce che lo svezzò e lo lanciò nel calcio professionistico, non esulta. Prima del vantaggio, il diagonale sul fondo di Cassetti, su tocco a scorrere di Taddei che subito dopo non approfitta della deliziosa palombella di Vucinic e si fa rimontare da Fabiano proprio davanti a Rosati. Il Lecce si sveglia solo dopo aver preso il gol. De Rossi fa un fallaccio su Gustavo e prende un giallo. Giacomazzi di testa chiama Doni a una paratina, palla alzata in angolo, ma la chance migliore è per Rispoli che gira, a centro area, trovando sulla traiettoria Pizarro e dovendosi accontentare di un corner. Prima dellintervallo, De Canio modifica lassetto: dentro Corvia per Grossmuller, con lex romanista che va a far coppia davanti con Jeda nel 4-4-2. La Roma, pur non avendo spenso troppe energie nella prima parte, si ripresenta sul terreno di gioco dando limpressione di essere imballata e non si a se è per il lavoro fatto in settimana, tre allenamenti ad altissima intensità, o per quello mancante dei mesi scorsi. Il Lecce ne approfitta e conquista campo. Corvia si pappa un gol di testa, palla deviata male dopo il salto a vuoto di Mexes. Ma il centravanti, subito dopo, gira ancora di testa e costringe Doni al volo per la deviziazione in angolo. Larbitro Damato assolve Perrotta, tocco di mano sul colpo di testa ravvicinato di Jeda.
A metà tempo Montella interviene: Olivera sta spopolando e la squadra è calata in prima del previsto. Fuori Taddei, impreciso e disordinato, spazio a Brighi, da trequartista (si fa ammonire e salterà, essendo diffidato, il derby), con Perrotta allargato a destra. Non basta la correzione. Ancora una volta la Roma subisce un gol nellultima mezzora: cross di Munari e deviazione vincente di testa di Giacomazzi per l 1 a 1 al trentesimo. De Canio ora ci crede e schiera la terza punta, probabilmente esagerando: ecco Chevanton per Rispoli. Montella risponde con Menez per Vucinic. Il finale stavolta è a lieto fine: cross di Perrotta da destra, testa di Borriello e parata di Munari. Rigore evidente. Pizarro, nonostante le insistenze ripetute di Borriello, spiazza Rosati e trasforma per il 2 a 1 al quarantatreesimo e per il successo che conta per il campionato e aiuta nella preparazione della trasferta in Ucraina.